Siamo padroni di ciò che pensiamo. È bene ricordarcelo quando stiamo male. Siamo noi a scegliere a cosa pensare e a cosa no.
Alcune persone entrano nella nostra vita e condividono con noi un pezzo di cammino, poi, per varie ragioni, le strade si dividono. Possiamo scegliere di abbandonarci languidamente alla tristezza, di riempirci la testa con mille domande e rimpianti, oppure guardare avanti, portando con noi ciò che di bello ci ha lasciato.
Ho ritrovato queste parole qualche settimana fa, le ho appuntate e ora le porto sempre con me. Mi ricordano chi non è più con me, è forse un modo per tenere questa persona vicino al cuore, ma al contempo mi spronano a scegliere consapevolmente ogni giorno ciò che è meglio per me e la mia vita, senza abbandonarmi alla sempre presente tentazione della nostalgia.
Soprattutto, ho continuato a camminare. Non ho mai smesso. Ho accolto la solitudine, l’ho presa per mano e l’ho portata là in alto sulle montagne. Le prime volte restia, saliva malvolentieri, poi con pazienza e costanza è diventata una piacevole compagna. Ad ogni passo, col crescere della fatica, i pensieri si sono fatti più leggeri. Lassù in cima esiste solo il tuo respiro, l’anima è sommersa dalla bellezza e dall’imponenza della Natura, dalla sua forza e delicatezza, così fragile e in costante pericolo, eppure capace di rinnovarsi e imporsi al mondo in tutta la sua grandiosità.
A ogni passo, imparo qualcosa di nuovo su di me, sul luogo che attraverso, e so che basta salire ancora un po’ più su, spingermi oltre i miei rassicuranti confini, per scoprire orizzonti sempre nuovi e infiniti.

Grange Chabaud, Val Thuras

Valle Stretta

Valle Stretta

Valle Stretta

Verso il Col Chabaud, Val Thuras

Col Chabaud, vista sulle Alpi francesi

Grange Balmetta, Parco Orsiera Rocciavrè

Chiapili, Valle Orco

Valle Orco, salendo per il Lago di Dres

Parco Orsiera Rocciavrè, salendo verso il rifugio Toesca

Val Sangone, verso il rifugio Fontana Mura

Val Sangone, verso il rifugio Fontana Mura
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