Situato all’imbocco della Valle di Susa, il Musiné è una delle mete escursionistiche tra le più frequentate della zona durante tutto l’anno. L’itinerario più conosciuto e frequentato è senza dubbio quello che, partendo dal campo sportivo di Caselette, risale la dorsale est. Tuttavia, esiste una fitta rete di percorsi tutto intorno a questo monte: percorrere i numerosi sentieri del Musinè significa scoprire ogni volta prospettive, panorami e paesaggi diversi, adattare il percorso in base alle stagioni e al proprio livello di allenamento, oltre che conoscerne caratteristiche geologiche, storiche e culturali.
Sei curioso di scoprire i vari itinerari per salire al Musiné? Eccoli per te…
1. Salita al Musinè dalla dorsale est

È la salita “classica”, l’immancabile nel carnet di ogni escursionista torinese. Si parte dal campo sportivo di Caselette e si risale l’intera dorsale est. Si segue inizialmente una mulattiera con numerosi piloni votivi che porta al Santuario di Sant’Abaco, meta di pellegrinaggio della comunità ogni anno nel mese di gennaio e bellissimo punto panoramico. Dal santuario inizia il sentiero di salita, sempre ripido e assolato (sconsigliato in estate con molto caldo). Negli ultimi 100 metri, il sentiero attraversa una bosco e occorre superare una serie di gradoni rocciosi (qui in inverno può formarsi del ghiaccio) per poi giungere infine alla vetta con l’inconfondibile croce.
2. Il Musiné da Almese, passando per il Colle della Bassetta

Un’interessante alternativa alla salita classica, i sentieri per il Musiné che partono da Almese sono ideali per chi cerca tranquillità e percorsi meno frequentati.
L’itinerario da Almese parte dalla frazione di Rivera e si sviluppa lungo la pista tagliafuoco e alcuni sentieri poco segnalati, rendendo utile l’uso di GPS o una buona carta escursionistica. Il percorso si snoda prevalentemente all’ombra di boschi di latifoglie e pini silvestri, risultando piacevole anche nelle giornate calde, ma richiede attenzione per la presenza di processionaria in primavera.
Rispetto al sentiero da Caselette, la salita è più dolce, con tratti ripidi solo nella parte finale. Lungo il cammino si attraversano ambienti ricchi d’acqua e si notano le tipiche rocce scure del Musinè. Inserito nella Zona Speciale di Conservazione Monte Musinè e Laghi di Caselette, questo versante della montagna offre un’escursione insolita ma affascinante, perfetta per scoprire un volto meno conosciuto del Musinè.
3. Il Musiné dalla dorsale sud

Tra i tanti sentieri del Musinè, quello che risale la dorsale sud merita di essere percorso almeno una volta. L’esposizione al sole lo rende ideale durante le stagioni più fredde (sconsigliassimo invece in estate) e, sebbene sempre molto ripido, offre panorami eccezionali sulla catena alpina, dalla Valle di Susa al Monviso.
L’itinerario parte da Milanere, nei pressi di alcune ville a schiera. Seguendo il sentiero n. 590 C si incrocia la pista tagliafuoco, molto frequentata da appassionati di MTB. Si percorre la pista per alcuni metri verso sinistra, per poi imboccare il sentiero che sale ripido dapprima in un bosco di pini mughi e poi di larici. Si raggiunge poi un breve tratto pianeggiante dove, al bivio, si prende sulla destra. Dopo circa 100 metri si prende il sentiero a destra e si sale nuovamente ripidi fino a incrociare il bivio con il sentiero n. 590. Da qui, si risale la dorsale seguendo delle tacche di colore giallo-blu tra suggestivi sbalzi di roccia. Il sentiero è sempre molto ripido e faticoso e solo una volta giunti in vetta si scorge finalmente la croce.
4. I sentieri del Musinè: un lungo anello per il monte Calvo e la dorsale nord-est

La salita al Musinè passando dal Monte Calvo e dalla dorsale nord-est è davvero poco conosciuta e frequentata, anche per via delle difficoltà che presenta. Si tratta infatti di un itinerario lungo e faticoso, adatto a chi è molto allenato e ha una certa dimestichezza con ambienti ripidi e rocciosi.
Tuttavia, questo percorso ad anello permette di scoprire alcuni lati meno conosciuti del Musinè, in particolare le zone umide ai piedi del monte e le cave di magnesite, già sfruttate dai Romani per la costruzione della vicina Villa Romana di Caselette. Partendo dal campo sportivo di Caselette, si segue la tranquilla e piacevole strada sterrata in direzione di Val della Torre, dove, con qualche piccola deviazione, è possibile vedere sia le aree umide e un piccolo lago, sia le cave. Si sale poi al Monte Calvo e da qui si risale la ripida dorsale. La salita è impegnativa e verso la fine del crinale occorre superare alcune roccette. Si giunge poi al al Pian dla Fèja, dove si imbocca il sentiero proveniente da Caselette. Con pendenze più dolci si arriva al Pian dla Sisterna, e da qui in pochi minuti in vetta.
Per scendere si può percorrere il sentiero classico di salita lungo la dorsale est e chiudere così l’anello.
5. La salita per il Pian d’la Feja e Pian d’la Sisterna

Per chi non vuole rinunciare a salire al Musiné anche d’estate, il sentiero che passa per il Pian d’la Feja e il Pian d’la Sisterna può essere una valida alternativa al percorso classico, grazie alla presenza di alcune zone in ombra sia nella parte iniziale sia in quella finale.
Si parte sempre dal campo sportivo di Caselette e, dopo aver percorso alcuni metri della mulattiera per Sant’Abaco, si devia a destra e si imbocca il sentiero che risale nel bosco. Si continua a salire piuttosto ripidi su sentiero sempre ben evidente, con un bel panorama che si apre sui laghi di Caselette e la pianura torinese. Si raggiunge poi il Pian d’la Feja, entrando nuovamente nel bosco e incrociando il sentiero che arriva da Grange di Brione. Con pendenze più dolci si raggiunge al Pian d’la Sisterna e infine la cima.
Per la discesa si può percorrere lo stesso percorso oppure scegliere tra uno dei tanti sentieri del Musiné per compiere un itinerario ad anello.
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