Le montagne di casa non smetteranno mai di sorprendermi. Ho la fortuna di abitare ai piedi del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè e ogni camminata per i suoi sentieri è fonte di sorpresa e meraviglia. L’escursione alla Punta Cristalliera non ha fatto eccezione.
Era da tempo che volevo salire su questa cima, con lei avevo un conto in sospeso, ma non mi ero ancora decisa a farlo. Fino alla scorsa domenica, quando avevo in programma una facile escursione fino al Lago Rosso e niente più.
Approfitto del fresco del mattino all’alba per iniziare a camminare e il cielo alle prime luci regala uno spettacolo che ricorda un quadro puntinista. L’aria frizzante agevola la salita e in poco tempo raggiungo il Rifugio Val Gravio, risalgo il vallone fino all’Alpe Mustione e, poco più su, al Lago Rosso.
Qui mi fermo ad ammirare i giochi di riflessi sulla superficie del lago e il lento procedere del sole sulle cime. Sopra di me, il Colle del Vento, una delle mie mete preferite, il Monte Rocciavrè, Punta Pian Paris e Punta il Villano.
Le gambe però hanno voglia di continuare a salire e così decido di proseguire ancora più su, tra le pieghe delle montagne a cui ho affidato il ricordo di una persona cara, fino alla Punta Cristalliera. Dal Vallone del Lago Rosso seguo il sentiero per il Pian delle Cavalle e più avanti, per il Colle di Malanotte superiore.
Il paesaggio si fa aspro e roccioso, ma non per questo meno bello. Dal fondovalle iniziano a salire nuvole di calore, che giocano tra i colli e le vette, creando scenari sempre nuovi, affascinanti e misteriosi.
Dal Colle di Malanotte Superiore, in bilico tra la Valle di Susa e la Val Chisone, restano poche centinaia di metri per raggiungere la Punta Cristalliera. Fino a qui, sono stati passi solitari e silenziosi; ad accompagnarmi, solo il rumore della natura e dei pensieri. Ora invece incontro diversi escursionisti: la salita classica per questa cima parte dal Rifugio Selleries, per ovvie ragioni di minor lunghezza e difficoltà.
Salendo verso la punta, il paesaggio diventa di ampio respiro e lo sguardo vaga verso orizzonti lontani. Le nuvole rimangono basse e si possono ammirare, tra le tante meravigliose montagne, il Gran Paradiso, il Monte Rosa e il Monviso.
Rimango ancora qualche istante lassù, immersa nel panorama e nei pensieri, che ora volano leggeri tra quelle nubi che, pian piano, risalgono e ci avvolgono nel loro abbraccio.
Ridiscendo per il sentiero di andata, per rocce e pietraie, praterie alpine e infine nuovamente nel bosco, abeti, qualche larice, e faggi. Un’escursione fuori dalle mete più frequentate a causa del dislivello importante, capace però di regalare ai più coraggiosi e allenati ambienti naturali di enorme bellezza.
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