Per chi vive il Valle di Susa, il lago del Moncenisio è una delle classiche gite della domenica. Dalle profonde acqua color azzurro vivido, attira numerose persone ogni fine settimana: ciclisti, camperisti, motociclisti, chi per fare un picnic a bordo lago, chi per trascorrere una piacevole giornata in famiglia. Per gli amanti delle escursioni a piedi (ma anche per gli amanti della mountain bike) il Moncenisio offre tanti percorsi che permettono di scoprire le varie cime tutt’intorno, i numerosi forti che costellano questa zona di frontiera e alcuni laghi, molto più piccoli di quello artificiale, ma non certo meno belli. Uno di questi è il lac Clair, piccolo lago alpino incastonato tra le alti e scoscese pareti rocciose delle montagne che lo circondano, raggiungibile con un’escursione di media difficoltà che offre panorami bellissimi e un’immersione della storia militare di questi luoghi.
Così come l’escursione allo Chaberton, anche questo itinerario consente infatti di scoprire un po’ della travagliata storia delle nostre montagne, dai confini contesi e scenari di guerra, in particolare durante i due conflitti mondiali. Ne rimane traccia e testimonianza nei tanti forti del Moncensio, sia costruiti dagli italiani che dai francesi, e dai numerosi bunker che si incontrano camminando lungo i sentieri.
Ho avuto il piacere di compiere questa escursione in solitaria alcuni giorni dopo la prima nevicata di stagione, a fine agosto. Appena arrivata al Plan de Fontainettes, dove sorge l’inconfondibile chiesetta dalla forma piramidale, sono stata accolta dall’aria decisamente fresca del mattino e, ammetto di averlo fatto con molto piacere, sono partita per la mia camminata indossando felpa e giacca a vento.
Il sentiero principale parte proprio dal pianoro, di fronte ai locali commerciali, facilmente individuabile grazie anche ai cartelli gialli che indicano distanza e tempo medio di percorrenza. Fin da subito si cammina attraverso gli ampi pascoli e non è insolito incontrare diverse mucche che pascolano tranquille.
La pendenza del sentiero è abbastanza sostenuta, ma basta voltarsi ogni tanto verso il lago per riprendere fiato e ammirare il panorama. In poco meno di mezz’ora si raggiunge il Fort de Ronce, il più piccolo forte militare del Moncenisio. Fu costruito tra il 1877 e il 1880 su un pianoro del monte Lamet ed ha una forma circolare. I più curiosi possono visitarlo: è infatti in un buon stato di conservazione e sono inoltre stati fatti dei lavori di recupero, inserendo anche al suo interno diversi pannelli che ne illustrano la storia.
Da qui il sentiero riprende a salire fino a raggiungere un altro pianoro. Man mano che si sale si può apprezzare meglio la forma circolare del forte, che visto dall’alto con il lago del Moncensio sullo sfondo è davvero molto suggestivo. Superato il pianoro, il sentiero attraversa una pietraia, di facile percorrenza. Occorre salire ancora un po’ per raggiungere il lac Clair, ma l’ambiente qui è davvero bello nella sua severità rocciosa. In più, proprio in questo tratto calpesto un po’ di neve, e per me è sempre una grande gioia!
Poco prima di raggiungere il lago si trova una pietra con un’incisione in francese che ricorda il soldato della Wermacht Albert Hörnle che il 10 marzo 1945 si getto dal Pas du Chapeau per sfuggire ai soldati italiani. Il soldato miracolosamente si salvò, con un braccio rotto ma libero.
Giungo infine al lac Clair, incastonato tra le alte e imponenti pareti rocciose delle montagne tutt’intorno, che lo cingono come una corona riflettendosi nelle sue acque. Qui un tempo vi era il ghiacciaio del Lamet, ormai scomparso. Anche se piccolino, è un bellissimo angolo in cui sedersi e ascoltare i suoni nella natura: il vento leggero, la neve che cade dalle rocce più alte, il torrente che scorre poco sotto e gli inconfondibili fischi delle marmotte. A farmi compagnia durante il mio pranzo bordo lago ci sono alcune mucche al pascolo, che brucano indisturbate e anche un po’ curiose.
Per la discesa decido di prendere un sentiero diverso che costeggia il torrente Lamet e che mi permette di “esplorare” l’ampio pianoro attraversato durante la salita. Proprio qui trovo delle stelle alpine, l’unico punto durante tutto il percorso, e, come sempre, mi fermo per ammirarle da vicino e sentire tra le dita il morbido velluto del fiore. Mi porto a casa la foto, lasciando intatte le pianticelle.
Il sentiero si ricongiunge poi a quello di salita poco sopra il forte e da qui, in breve tempo, si torna al Plan de Fontainettes. Una sosta in uno dei bar, uno sguardo ancora al lago del Moncenisio e alle pieghe delle montagne che, più in alto, custodiscono il lac Clair.
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