Ci sono escursioni che si programmano nel dettaglio, per giorni, e altre che nascono da una proposta buttata lì da un amico via Whatsapp durante una (noiosa) mattina di lavoro. In poche ore ci si organizza, si controlla il meteo, si telefona alla guida alpina per sapere le condizioni del sentiero dopo la prima nevicata di stagione. La sera, a casa, si preparano gli zaini e il giorno dopo ci si ritrova per partire in direzione Valle d’Aosta. La meta è il bivacco Gratton, ai piedi della Grivola, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
È una radiosa mattina d’autunno, il viaggio in auto scorre veloce e presto arriviamo a Cogne, punto di partenza della nostra piccola avventura. Dopo l’immancabile caffè, attacchiamo il sentiero e subito entriamo in un bellissimo bosco di larici. Man mano che saliamo i colori acquistano sempre più sfumature dorate, fino a esplodere in un caldo tono oro. La salita è lenta a causa degli zaini pesanti, ma è proprio questa lentezza dei passi che ci permette di immergerci totalmente nella natura.
Dopo una pausa per il pranzo, riprendiamo la salita. Il bosco finisce e ad accogliere il nostro passaggio nel Vallone del Pousset ci sono alcuni stambecchi e gruppi di camosci che ci osservano attenti. Padroni di casa, si sono accorti di noi estranei già da tempo, questo sembra suggerirci il loro sguardo.
La luce del pomeriggio porta con sé le prime ombre e noi iniziamo a calpestare la neve. Lo scarpone affonda in quei primi centimetri, il suono “croccante” del manto ghiacciato è per me una delle tante piccole delizie della vita. La salita si fa ancora più ripida, attraversiamo non senza qualche difficoltà un piccola pietraia. Il Col Pousset è a qualche centinaio di metri da noi, ma la stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe e a causa della neve perdiamo il sentiero per un piccolo tratto. Ci facciamo coraggio e finalmente arriviamo al bivacco, a quota 3.200 metri.
Con i volti illuminati e gli animi leggeri, ci godiamo il tramonto e tutte le sue sfumature di arancio, giallo, rosa e violetto. Una cena veloce e poi fuori ad ammirare le stelle prima che le nuvole avvolgano ogni cosa.
La mattina, rimaniamo avvolti dalla nebbia, come sospesi in un’altra realtà. Per alcuni brevi istanti il primo sole si riflette sulla Grivola, il tempo di scattare alcune foto ed è nuovamente scomparsa. A malincuore, è tempo di scendere verso valle e ritornare sui nostri passi. Camminiamo avvolti dal bianco e dal grigio, poi finalmente attorno a noi i primi colori e il sole a far capolino tra le nubi.
L’autunno per me è la stagione più bella, la più luminosa e intensa, l’ultimo regalo della natura prima del rigore dell’inverno. Ancora una volta, sono ammaliata dal paesaggio, dai giochi di luci, ombre e colori e non vorrei mai lasciare questo posto.
Scendo portando con me il ricordo di un’esperienza meravigliosa, la mia prima volta in bivacco, fatta di tante risate ma anche di silenzi carichi di ammirazione per le montagne e il loro eterno fascino, che ti fanno dimenticare (o forse meglio sopportare) il freddo e la fatica.
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