Non mi stanco mai di percorrere i sentieri di casa, soprattutto quando ho la fortuna di vivere ai piedi di bellissime montagne e dello splendido (e forse anche un po’ sottovalutato dai più) Parco Naturale Orsiera Rocciavrè. Mi piace raccontare che vivo nel lato in ombra, quello esposto a Nord, e forse anche quello meno conosciuto e frequentato, in particolare il Vallone del Gravio.
Il Vallone del Gravio è noto ai più per la presenza del Rifugio GEAT Val Gravio, a quota 1390 metri, e facilmente raggiungibile sia dalla Certosa di Montebenedetto, a Villar Focchiardo, sia da borgata Adret, a San Giorio di Susa. Meta prediletta per molti escursionisti durante i weekend della stagione estiva, sono ben pochi coloro che decidono di spingersi oltre e andare alla scoperta delle meraviglie che questa piccola valle nasconde.
Le pendenze sono piuttosto importanti, così come la lunghezza degli itinerari che si possono percorrere e la difficoltà tecnica di alcuni tratti dei vari sentieri, che, essendo poco battuti, non sempre si presentano nelle migliori condizioni. Tuttavia, con un buon allenamento nelle gambe e una buona preparazione tecnica, il Vallone del Gravio è in grado di stupire per la sua bellezza e la maestosità delle cime che lo abbracciano. E per chi invece è meno allenato, ci sono varie possibilità di accorciare le escursioni a piedi, senza dover rinunciare ad ammirare panorami e ambienti meravigliosi.
Poco sopra il rifugio si trova l’Alpe Mustione, con i suoi pascoli, i ruderi di antichi alpeggi e le cascate del Rio Gravio. Un breve strappo ripido e si arriva in un verdeggiante pianoro che ospita il Lago Rosso e circondato da cime austere e imponenti: il Monte Rocciavrè, la Punta Cristalliera, Punta Malanotte, Punta Pian Paris e la Punta del Villano.
A testimoniare l’antica presenza di un ghiacciaio, la conca di Cassafrera, un altipiano impervio, selvaggio, affascinante. Sulla destra, il Colle del Vento, il Colle delle Vallette e Monte Pian Reale; a sinistra, i colli di Malanotte Superiore e Inferiore e Porta del Villano.
Camminando su lussureggianti praterie alpine verso Porta del Villano possiamo deviare verso il Colle Aciano, lungo un sentiero a mezza costa che regala scorci deliziosi sul Vallone del Gravio e sulle aspre montagne dall’altro lato. Da quest’ultimo colle, su sentiero molto ripido e privo di manutenzione, si ritorna al Rifugio Val Gravio, e da lì al nostro punto di partenza prescelto.
Le possibilità che il vallone offre sono numerose. Personalmente, quella più apprezzata, è il silenzio umano. Ad accompagnare i nostri passi, il bramito dei cervi, il chiacchiericcio del torrente, il fischio delle marmotte, la brezza tra gli alberi. Una bellezza paesaggistica da scoprire e riscoprire, che non smette mai di stupire e incantare.
5 Comments
[…] di energia. Ripartiamo, occorre ora raggiungere la Porta del Villano, il colle che separa il Vallone del Gravio da quello del rio Gerardo. Il sentiero non presenta particolari difficoltà e procediamo tranquilli […]
[…] si segue il sentiero per la Porta del Villano , colle che separa il Vallone del Rio Gerardo dal Vallone del Gravio, e da qui si percorre l’ultimo tratto, classificato come alpinismo facile, per giungere in […]
[…] personale prima ancora che per lavoro. Mi piace camminare tra le pieghe di queste montagne e il Vallone del Gravio è per me un luogo speciale, che trovo affascinante in ogni stagione, e in cui mi piace organizzare […]
[…] tra i larici e gli abeti, nel Vallone del Gravio, il rifugio è una delle mie mete preferite in qualsiasi stagione per concedermi una pausa (che sia […]
[…] itinerari di casa, all’interno del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, che risale lo splendido Vallone del Gravio e che non può mancare nel carnet delle escursioni autunnali. Si può partire sia da borgata Adret […]