Oggi ho ritrovato per caso le foto scattate durante la mia ultima escursione, prima che iniziasse la quarantena per arginare il contagio da Covid-19. Avevo preso la macchina e guidato per circa due ore, per raggiungere alcuni amici a Ceresole Reale e salire al Pian di Nel.
Ciò che sembrava normale e forse anche scontato, ora è diventato qualcosa di prezioso. Ritrovare quelle foto, mi ha fatto ritornare in montagna, in Valle Orco, ai panorami innevati, alla bellezza dei profili delle cime, alla purezza del silenzio delle terre alte.
Un’escursione di circa 600 metri di dislivello, ma dalle pendenze importanti e da non sottovalutare se non si è molto allenati. L’attacco del sentiero è a Chiapili di Sotto, nei pressi del Rifugio Muzio. Superato il piccolo impianto di risalita, si entra in fitto bosco di larici e subito il fiato si accorcia, i passi si fanno più lenti e cadenzati. La salita è ripida, la neve è leggermente ghiacciata e i ramponcini ci permettono di procedere senza difficoltà.
Le chiacchiere ci aiutano a sentire meno la fatica e dopo circa due ore di cammino raggiungiamo il Pian di Nel. Il lariceto è alle nostre spalle e la vista si apre su un magnifico pianoro al cospetto delle imponenti e maestose Levanne. Il Rifugio Jervis ci appare come un piccolo puntino disperso in un enorme anfiteatro naturale.
Il sole splende alto nel cielo, il bianco ci abbaglia e ci affascina. Nel silenzio della natura, troviamo la perfezione: un manto di neve, la bellezza della roccia, la brezza sul viso.
Al rifugio, ci attendono le chiacchiere con il gestore e un pasto caldo. Seduti attorno alla tavola, parliamo, ridiamo, inconsapevoli di ciò che di lì a poco sarebbe successo. Gesti semplici, dal valore inestimabile.
Si scende, la giornata volge al termine. In attesa della prossima escursione.
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