Un giorno di nebbia non è mai per caso.
Ti avvolge e ti invita a perderti, sfoca i contorni del mondo, ovatta i suoni. Ti chiede di camminare in silenzio, lentamente; a volte, ti chiede di fermarti e ascoltare.
Il tempo è come immobile, sospeso, e lo sguardo si rivolge all’interno.
Nelle fiabe si incontrano orchi e mostri, nella realtà incontriamo noi stessi. Scopriamo che quegli stessi mostri, dai quali fuggivamo e che tanto ci spaventavano, vivono dentro di noi.
La nebbia si trasforma in specchio dove guardare quei mostri negli occhi. Cosa riconosciamo di noi? Delle nostre paure, delle nostre speranze?
In fondo il coraggio è tutto qui, nell’imparare a domandare e a cercare, senza fretta. Nel fermarsi, nel perdersi per poi infine ritrovarsi.
Il delicato velo brumoso si solleva, riecco il sentiero.
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