Ormai è quasi una tradizione, o almeno mi piacerebbe lo diventasse. Anche in questo inizio anno, così come il precedente, il mio compagno e io ci siamo concessi due giorni di riposo da tutte le nostre attività. La destinazione? Esattamente come 365 giorni fa, la scelta è stata il Rifugio GEAT Val Gravio.
Nascosto tra i larici e gli abeti, nel Vallone del Gravio, il rifugio è una delle mie mete preferite in qualsiasi stagione per concedermi una pausa (che sia il tempo di un caffè, una merenda, o un pranzo) e una chiacchiera con Mario, il gestore della struttura. I sentieri di questo angolo di Parco (il rifugio Val Gravio si trova infatti nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè) sono nella mia personale lista dei più belli, forse perché sono anche quelli di casa. Dal folto del bosco alle aspre cime, i tanti sentieri che percorrono queste montagne offrono innumerevoli spunti per tante escursioni diverse, dalle più facili alle più impegnative, sempre immersi in ambienti naturali d’eccezione.
In inverno, il rifugio è esattamente quello che ti aspetteresti di una struttura di montagna: raccolto, caldo, accogliente, con in più un’ottima cucina (con, a richiesta, varianti vegetariane e vegane dei piatti proposti). La nostra scelta di trascorrere l’1 e il 2 gennaio è stata “premiata” dalla quiete. Trascorsi i festeggiamenti, il rifugio si svuota per gran parte della giornata, concedendoci momenti di relax, tra letture, pennichelle e merende golose.
Per raggiungere il Rifugio GEAT Val Gravio si possono percorrere diversi sentieri. Noi siamo partiti da località Cortavetto, nei pressi del Paradiso delle Rane, seguendo il sentiero n. 513A che da Travers a Mont si collega a quello “classico” di salita dall’Adret (n. 512). Questo percorso è un tratto del più lungo Sentiero dei Franchi, che collega Oulx alla Sacra di San Michele: tra dolci saliscendi, si possono scorgere i ruderi di alcuni antichi insediamenti, camminando sempre immersi in un bellissimo bosco di faggi, abeti e castagni.
Approfittando poi della scarsità di neve (ahimè), la mattina del 2 ci siamo concessi una breve escursione ad anello fino all’Alpe Mustione, dove per salire sono stati sufficienti dei ramponcini. Circondati solo dai suoni della natura, lo scorrere del torrente e il leggero vento tra le fronde degli alberi, ci siamo immersi nell’ambiente circostante, ammirando il panorama che poco a poco si apriva sulle cime che coronano il vallone e sulle montagne dell’altro versante della Valle di Susa. In mezzo, il cielo azzurro attraversato da nuvole veloci.
Scendendo sulla destra orografica del torrente Gravio, lungo il sentiero n. 506, abbiamo constatato i gravi danni che il fortissimo vento soffiato poche settimane prima ha causato nel bosco. Alberi anche di grosse dimensioni divelti, spezzati, abbattuti come fossero esili fiammiferi. Non poche volte abbiamo dovuto deviare dal sentiero principale a causa di tronchi che rendevano impossibile il passaggio.
Avendo con noi i cani (in rifugio sono ben accolti), e avendo anche bisogno di riposo, ci siamo limitati con le camminate, trascorrendo molto tempo a gironzolare nei dintorni del GEAT, tra incisioni rupestri, cascate e infiniti tiri di rametti per giocare insieme al più vivace dei nostri cani.
Due giorni “pieni” in un luogo per me dall’atmosfera quasi magica, perfetto per ritrovare la giusta carica ed energia per affrontare questo 2024 con rinnovato entusiasmo.
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[…] (sembra un ossimoro, ma la pendenza è dolce e davvero gradevole) sono giunta in poco tempo al Rifugio GEAT Valgravio, meta di tante mie piccole evasioni estive e […]