Ci sono sentieri che non hanno bisogno di salite vertiginose per lasciare il segno. Il Sentiero di Gran Bea, sospeso come un balcone naturale sopra la conca di Bardonecchia, è uno di questi. Un piccolo gioiello che custodisce storia, paesaggi e quella meravigliosa semplicità che solo la montagna sa offrire.
“Bea” significa acqua nel dialetto locale, e già questo ci dice molto. Questo sentiero nasce infatti da un’esigenza concreta e antica: portare l’acqua del Rio Valfredda fino ai campi di Millaures. A realizzarlo furono proprio gli abitanti di questo piccolo villaggio, che con ingegno e fatica costruirono un canale lungo la montagna per irrigare la terra.
Non mancò però il conflitto: il Gran Bea divenne non solo un’opera utile, ma anche testimone di una contesa, un segno del valore profondo che l’acqua aveva – e ha tutt’oggi anche alla luce degli effetti sempre più evidenti del riscaldamento globale – per chi vive in montagna.
Oggi quel canale è diventato un sentiero quasi pianeggiante, facile e accessibile, perfetto per chi cerca una passeggiata tranquilla ma carica di significato. È l’ideale anche per famiglie con bambini o per chi vuole avvicinarsi alla montagna senza troppa fatica, ma con tanta bellezza intorno.
Il percorso si snoda dolcemente lungo il pendio, tra freschi boschi di abeti e larici, che in autunno tingono di arancione il paesaggio. Il sentiero offre anche alcuni splendidi punti panoramici sulla testata della valle di Bardonecchia: l’occhio attento può ammirare le cime dei Re Magi, il massiccio degli Écrins fare capolino dietro il Colle della Scala e la Guglia Rossa, la Valle della Rho e le pareti aspre e rocciose della Valle di Rochemolles.
Per chi volesse allungare un po’ l’escursione, è possibile collegarsi al percorso della Decauville, che si snoda quasi parallelo poco più in alto, scendere alle Grange Mouchecuite e al grazioso borgo di Rochemolles, oppure raggiungere la borgata di Horres con la bellissima cappella dedicata ai Santi Andrea e Giacomo.
Camminare lungo il Sentiero di Gran Bea significa lasciarsi cullare da un paesaggio che parla sottovoce, ma dice molto. Il suono dell’acqua, che ancora scorre in alcuni tratti ancora visibili del vecchio canale, accompagna il passo e invita a rallentare. Ogni curva del sentiero regala una nuova prospettiva sulla valle, una nuova ragione per fermarsi e respirare profondamente. È l’itinerario perfetto per chi cerca una pausa dalla frenesia e vuole ricordarsi quanto è bello camminare piano, senza fretta, seguendo il ritmo dell’acqua.
Trovi qui la traccia gpx dell’itinerario.







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