Il Sentiero delle Anime in Valchiusella è uno degli itinerari più famosi di questa piccola valle canavesana, incastonata tra la Valle Orco, la Val Soana e la Valle di Champorcher in Valle d’Aosta. È una valle fuori dai grandi circuiti turistici, senza impianti di risalita e grandi strutture ricettive; una valle da scoprire lentamente e con gentilezza, che può raccontarci molto del suo passato, della natura che ha scolpito questo territorio e delle persone che lì hanno vissuto.
L’origine del nome tra storia e leggenda
Il nome “Sentiero delle Anime” ( o “Santér dj’ Ànime” in dialetto locale) affonda le sue radici nell’antica tradizione orale delle comunità della Valchiusella. Secondo la leggenda, lungo questo sentiero transitavano le anime dei defunti che lasciavano segni del loro passaggio sulle pietre. Una seconda leggenda racconta che le persone anziane, per porre fine alla propria vita, si lasciassero cadere nel vuoto lungo questo sentiero. Una terza, infine, ricorda il passaggio dei guerrieri canavesani e valdostani morti nel difendere i loro territori dai romani.
Se le leggende aggiungono un tocco di mistero e fascino, questo itinerario ci permette di scoprire antichi petroglifi, risalenti sia all’epoca preistorica sia al periodo di cristianizzazione delle vallate alpine. Se ne possono osservare tre tipi principali: coppelle, cruciformi e antropomorfi. Le coppelle, piccole incisioni semisferiche, erano un simbolo solare di fecondità e di buon augurio; i graffiti cruciformi risalgono alla cristianizzazione e il loro numero suggerisce che questo sentiero fosse considerato una via sacra; gli antropomorfi, infine, sono degli omini stilizzati con braccia e gambe aperte, da interpretare come parte di scene più complesse.
Il Sentiero delle Anime: da Traversella ai Piani di Cappia
L’itinerario ad anello prende il via dal piccolo comune di Traversella. Seguendo le indicazioni per le varie destinazioni, in breve tempo si giunge alla roccia chiamata Roch ‘D La Fornache, che porta incisa una croce in memoria di un abitante di Traversella morto tragicamente nel 1905. Poco distante, al bivio si imbocca il sentiero 729 che conduce al Rifugio Piazza e ai Piani di Cappia. Si affronta una salita piuttosto ripida in circa mezz’ora si raggiunge la struttura. Da qui si continua sempre immersi nel bosco, su dolci saliscendi e incontrando diverse indicazioni per falesie di arrampicata. Non c’è da stupirsi, vista la presenza di imponenti e suggestive pareti rocciose tutt’intorno… una vera gioia per gli amanti di questo sport!
Lungo il sentiero sono posti numerosi pannelli illustrativi che, in prossimità delle incisioni su roccia, forniscono una spiegazione riproducendone anche il disegno. Per poter osservare al meglio i petroglifi e apprezzarne i dettagli è meglio approfittare del primo mattino o del tardo pomeriggio, quando i raggi radenti del sole mettono in risalto le incisioni, in un gioco di luce e ombre sempre diverso.
Man mano che si sale, il sentiero ci regala alcuni scorci panoramici sulla valle davvero incantevoli. Da boschi di castagno passiamo a boschi di betulle, che hanno ricolonizzato aree un tempo utilizzate dall’uomo.
Si arriva infine ai Piani di Cappia, a 1.345 metri di altitudine. Questo minuscolo borgo sorge su un panoramico e soleggiato costone, dominando la valle. Qui l’architettura alpina la fa da padrone: baite in pietra, muretti a secco e mulattiere di collegamento tra le borgate. Tutto qui ci parla di vita, lavoro e fatica, di estati in alpeggio a pascolare gli animali, falciare il fieno e coltivare quel poco che la montagna consentiva.
Il Sentiero della Transumanza: dai Piani di Cappia a Traversella
Per il rientro a Traversella è possibile seguire il Sentiero della Transumanza, compiendo così una bella escursione ad anello. Lasciati i Piani di Cappia, si scende su pendenza piuttosto sostenuta alle case di Cappia con la graziosa cappella dedicata a San Giovanni Battista. Da qui si procede nuovamente lungo dolci saliscendi e falsopiani, ritornando in fitti boschi di betulle.
Si continua ignorando alcune deviazioni e si cammina sempre immersi nel bosco, ora nuovamente di castagni, incontrando alcune radure. Si passa accanto alla baita di Traunt e, ormai quasi a fine percorso, si trova il casolare di Pietra Fuset con un bellissimo affresco lato sentiero. Si giunge nuovamente al bivio con il Sentiero delle Anime e si percorrono gli ultimi tratti del percorso di andata, tornando infine nel paese di Traversella.
Percorrere il Sentiero delle Anime in Valchiusella ci conduce alla scoperta della media montagna, porzione di territorio montano fortemente antropizzato sin dall’antichità, e ci permette di allontanarci da quegli stereotipi che troppo spesso mettono un filtro alla nostra visione della montagna. Camminare lungo i sentieri di questa valle (e non solo), sicuramente ci regala momenti unici immersi in ambienti meravigliosi, lontani dal caos cittadino e circondati solo dai suoni della natura; al contempo essi rappresentano un’occasione per riconoscere questi spazi come “pieni”, di persone, di storie, di tradizioni.
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