Se c’è una cosa positiva del Covid, se proprio ne dobbiamo trovare una per forza, è che mi ha costretta (e come me molti altri) a riscoprire i luoghi vicino casa. Con gli spostamenti bloccati, le mie gambe e i miei piedi sono stati il mio unico mezzo di trasporto e non posso certo negare la fortuna di abitare in un piccolo paese a ridosso delle montagne e di un Parco Naturale. Così, tra le mie varie camminate, annovero anche la salita al Monte Salancia, una cima secondaria, forse un po’ snobbata, sullo spartiacque tra la Valle di Susa e il vallone del rio Sangonetto.
Nonostante sia aprile inoltrato, ci sono ancora state delle nevicate che mi hanno permesso di calzare le ciaspole ancora una volta. Partita dal paese di Villar Focchiardo, con la macchina è possibile arrivare fino all’Alpe Fumavecchia e da lì partire a piedi e imboccare il sentiero che porta fino a Pian dell’Orso. Questo primo tratto fa parte del più lungo Sentiero dei Franchi, un itinerario che corre lungo il lato destro orografico della Valsusa e che ripercorre l’ipotetico cammino compiuto dalle truppe militari di Carlo Magno per raggiungere le Chiuse assediate dai Longobardi.
Il sentiero parte con pendenze moderate, per poi farsi più ripido man mano che si procede. Si attraversa un bellissimo bosco di abeti e larici e il sole del mattino che filtra tra i rami e si riflette sulla neve crea un’atmosfera a dir poco fiabesca. Mi godo il silenzio, la luce calda e radente, la bellezza e l’incanto del bosco.
Arrivata a Pian dell’Orso, lo sguardo si apre su tutta la Valle di Susa e si può godere di un meraviglioso panorama sulle montagne del versante opposto, tra cui spicca l’inconfondibile profilo del Rocciamelone, montagna simbolo della valle. Da qui si vede anche il Monte Salancia, meta della mia escursione.
Imbocco ora il sentiero in cresta. Alla mia sinistra si apre il vallone del Sangonetto, con al fondo il colle del Vento e le severe cime che gli fanno da cornice: Monte Pian Real, Punta Cristalliera, Punta Malanotte, Punta Pian Paris e Punta il Villano. Per quanto conosca e frequenti assiduamente queste montagne e questi valloni, è un luogo che non smette mai di sorprendermi. Ogni volta che ritorno mi regala una nuova prospettiva, nuove luci e ombre.
Questo tratto di sentiero, sebbene con pendenze meno severe, presenta tuttavia un po’ di difficoltà per via di alcuni spuntoni rocciosi, che con le ciaspole non è sempre agevole superare. Man mano che procedo, salgono anche le nebbie, fino a nascondere la cima del Monte Salancia e creando un’atmosfera surreale. Riesco a intravedere la croce di vetta solo pochi metri prima di raggiungerla: tutto è sfumato, lattiginoso.
Mi fermo solo pochi minuti per bere qualcosa di caldo e mangiare un piccolo spuntino, il vento è freddo e non invoglia a fermarsi troppo. Seguendo la traccia di andata, scendo pian piano verso Pian dell’Orso, poi nuovamente nel bosco e infine, accompagnata nuovamente dal sole, raggiungo l’auto. Torno a casa soddisfatta, e ringrazio per la fortuna di vivere in un luogo così ricco di bellezza.
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[…] in uno splendido bosco di larici e abeti che rendono il percorso molto suggestivo in ogni stagione (anche in inverno con la neve ha il suo grande fascino), oltre che particolarmente piacevole durante […]