L’autunno è da sempre la mia stagione preferita e, a mio parere, la più bella per camminare in montagna. Le escursioni che si possono fare sono tante, dal bosco alle alte quote (prima neve permettendo). Tra le numerose che amo fare in questo periodo dell’anno, ci sono quelle che portano ai colli che dividono la Valle di Susa dalla Valle di Viù: uno di questi è il Colle della Croce di Ferro, che si può raggiungere sia dal lato valsusino sia partendo dal lago artificiale di Malciaussia.
Prediligo l’autunno per camminare su queste montagne: in estate, essendo più vicine alla pianura a a Torino, le temperature rimangono sempre piuttosto alte e, dalla tarda mattinata in poi, si formano spesso nuvole di calore, che non permettono di apprezzare appieno gli ambienti attraversati e i panorami (e spesso possono essere pericolose per il formarsi di improvvisi temporali). In settembre e ottobre, invece, il cielo rimane limpido e terso; in più, i versanti delle montagne iniziano a colorarsi dei toni caldi e dorati tipici della stagione autunnale e la luce più morbida e obliqua dona un fascino opulente al paesaggio.
Così è stato per l’escursione al Colle della Croce di Ferro, svoltasi proprio il primo giorno di autunno. Posteggiata l’auto al lago di Malciaussia, dopo aver percorso la strada che da Viù sale verso la testa della valle attraversando i comuni di Lemie e Usseglio, abbiamo imboccato il sentiero GTA/114 che parte a monte dell’invaso, lasciando sulla destra il sentiero che porta al rifugio Tazzetti.
La salita è costante, il sentiero è sempre segnalato da tacche rose e bianche e ben visibile. Per buona parte, inoltre, è lastricato in pietra: è infatti una mulattiera d’arroccamento realizzata, così come le altre casermette, vasche e mulattiere della zona, per il Vallo Alpino negli anni Trenta del secolo scorso, a protezione dei confini italiani dai Paesi confinanti.
Procedendo sul sentiero e lasciato sulla sinistra il bivio per il Lago Nero, la vista si apre sulla Valle di Viù e su tutte le montagne circostanti. Le nuvole, spazzate dal vento, creavano bellissimi giochi di luce e ombre sui versanti e il velo sottile di neve sulle cime più alte creava un brillante contrasto con l’azzurro vivido del cielo. Ad impreziosire il paesaggio, i primi toni autunnali coloravano i pascoli attorno a noi, con il giallo dorato dell’erba e il rosso intenso delle piante di mirtillo. In più, dall’alto è possibile godere di una bella vista sul lago di Malciaussia e apprezzare ancora di più il blu profondo delle sue acque.
Dopo un’ampia curva a sinistra, la mulattiera attraversa un paesaggio quasi lunare, con numerose rocce sparse, e costeggia la suggestiva parete rocciosa dei monti Palon e Palonetto. Superati gli ultimi tornanti, arriviamo al Colle della Croce di Ferro, storico punto di passaggio di pellegrini che dalla Valle di Viù si recavano al Rocciamelone.
Da qui si può ammirare un bellissimo panorama, sentendosi quasi in bilico tra le due valli. Intorno, i bei pascoli alpini regalano una sensazione di calma e tranquillità con la loro superficie che, alla vista, sembra velluto. Causa il vento piuttosto freddo della giornata, decidiamo di pranzare alla capanna sociale Aurelio Ravetto, una ex casermetta militare.
Per chi ama compiere escursioni più lunghe e impegnative, è possibile includere il Colle della Croce di Ferro nell’itinerario ad anello di Costa Fenera, un percorso davvero molto bello e vario per ambienti e panorami (non adatto però a chi soffre di vertigini poiché alcuni tratti sono esposti). Per noi, quel giorno, va bene così, già paghi della bellezza dei paesaggi e delle montagne. Torniamo così a Malciaussia seguendo lo stesso sentiero di andata, per poi prenderci una meritata pausa merenda al rifugio Vulpot prima di tornare verso casa, con i colori caldi autunnali ancora vividi negli occhi e nella mente.
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