In questi inverni sempre più scarsi di neve esistono valide alternative alle ciaspolate e alle escursioni in alta quota. Si tratta della fitta rete di sentieri della media montagna, una porzione di territorio spesso trascurata in favore di mete considerate più “prestigiose”. Eppure queste terre custodiscono un’immenso patrimonio ambientale, storico e culturale tutto da ri-scoprire. La bassa stagione diventa così il periodo ideale per esplorare questi sentieri. Tra quelli di “casa”, ecco 5 escursioni a bassa quota in Valle di Susa davvero imperdibili e ricche di sorprese.
1. L’Orrido di Chianocco e il Sentiero dei Chouqué

Tra le escursioni a bassa quota in Valle di Susa questa è in assoluto la mia preferita per la stagione invernale, tra orridi, calanchi e cascate. Ci troviamo in un ambiente naturale unico e di grande pregio: si tratta infatti di un’oasi xerotermica, ovvero di un’area caratterizzata da un clima particolarmente caldo e secco, con vegetazione tipica delle regioni mediterranee. Qui infatti troviamo l’unica stazione spontanea di Leccio in Piemonte, tutelato dalla Riserva naturale dell’Orrido di Chianocco. L’area si caratterizza inoltre per le pareti calcaree, la cui erosione da parte del rio Prebèc hanno dato origine all’orrido e a curiose piramidi d’erosione dette “Chouqué“, ovvero campanili.
2. La Roceja di Borgone: storie di scalpellini, vino e olio.

La montagna sopra Borgone è uno scrigno di storie. La più famosa racconta di abili scalpellini, chiamati “picapera“, che per secoli hanno portato avanti un’intensa attività di estrazione della pietra, documentata già in epoca romana. L’esempio più suggestivo e spettacolare di questo lavoro è Roca Fourà, un’antica cava di pietra dismessa in cui sono ben visibili i solchi lasciati dagli attrezzi degli scalpellini e diverse macine da mulino incompiute che affiorano dalla roccia. La storia geologica di queste montagne ci racconta di ghiacciai e glaciazioni, con la presenza di imponenti rocce montonate. Proprio queste rocce hanno reso possibile il nascere di un’altra interessante storia, legata alla viticoltura. Su questi pendii, in tempo splendidamente terrazzati, sorsero infatti numerosi vigne, di cui oggi troviamo traccia solo nel toponimo Vigne del Roc. Negli ultimi anni, complici anche gli effetti dei cambiamenti climatici, alcuni di questi terrazzamenti sono stati abilmente recuperati e dedicati alla coltivazione dell’olivo, che ha dato vita a una produzione d’olio extra vergine di alta qualità.
3. Il sentiero dei Morti a Condove
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Condove è il paese con il numero più alto di borgate (se ne contano oltre 70) che in passato erano un pullulare di persone che vivevano di agricoltura, pastorizia e, in misura minore, di estrazione di metalli e produzione della canapa. Mocchie è stato un comune autonomo fino al 1936 e la sua popolazione era superiore rispetto a quella dei vicini centri di Condove e di Frassinere. Attorno a Mocchie sorgono diverse borgate, tra cui Bonaudi, Bellafugera, Castellazzo, Palesio e Moni, mentre più in alto si trovano gli alpeggi usati durante l’estate. L’importanza di Mocchie era data anche dalla presenza della chiesa e del cimitero. Qui venivano trasportati i defunti delle vicine borgate, utilizzando le mulattiere e i sentieri di collegamento. A ricordo di questa consuetudine, dopo decenni di abbandono è stato ripristinato il Sentiero dei Morti tra Bonaudi e Sigliodo. Si tratta di un sentiero molto panoramico e ben esposto al sole, che è possibile integrare in itinerari più lunghi sulla montagna di Condove e le sue tante borgate, a seconda del nostro livello di allenamento.
4. Le borgate al sole di Bussoleno
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Facilmente raggiungibile con il treno da Torino (linea SFM3), Bussoleno si presta a tante escursioni partendo direttamente dalla stazione ferroviaria. I fianchi della sua montagna, riscaldati e illuminati dal sole, offrono diverse possibilità di escursioni più o meno impegnative alla scoperta delle sue borgate. Tra di essere troviamo Argiassera, Richettera, Pietra Bianca, Lorano e Falcemagna, tutte collegate da una fitta rete di sentieri e mulattiere. Lungo di esse, in molti punti sono ancora visibili le tracce di antichi terrazzamenti in pietra, un tempo coltivati a vite. Osservando con attenzione, si possono scorgere alcuni pali in pietra che sostenevano i filari, oltre ad alcune cantine scavate nella roccia sedimentaria si hanno buone gambe e fiato, ci si può alza di quota e ammirare gli splendidi panorami che si aprono sulle montagne circostanti e tutta la bassa valle. Tra le note dolenti, alzandosi di quota si attraversano alcune delle zone colpite dal terribile incendio del 2017 che ha colpito le pendici del Rocciamelone e buona parte del versante orografico sinistro della Bassa Valle.
5. L’anello del Truc Castelletto
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Ultima tra le proposte di escursioni a bassa quota in Valle di Susa, ma non per questo meno bella e suggestiva, è l’anello del Truc Castelletto sopra Condove. Si tratta forse di uno degli itinerari meno noti della montagna di Condove, ma che attraversa bellissimi boschi e piccole borgate, offrendo scorci e panorami sorprendenti. L’escursione prende il via da borgata Bonaudi, per poi toccare Muni e Audani. Si cammina dapprima in pochi di latifoglie, con castagni, betulle e faggi, per poi attraversa un bellissimo bosco di pini, seguendo un sentiero dalle pendenze piuttosto dolci e gradevoli. Raggiunti i ruderi dell’Alpe Comba di Breno Inferiore si affronta l’ultima salita per raggiungere il Truc Castelletto, da dove si gode si una splendida vista. Da qui si scende poi alle borate di Cordole e Magnotti e si rientra a Bonaudi.
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