La vicina Valle della Clarée è uno dei miei posti del cuore, un luogo in cui mi piace tornare e che ogni volta offre tante possibilità di escursioni diverse, dalle più semplici adatte a tutti a quelle più lunghe e impegnative. Qualunque sia la scelta dell’itinerario, è impossibile rimanere delusi. E così è stato per il Lac des Béraudes, uno splendido specchio d’acqua color azzurro ghiaccio incastonato tra splendide montagne e guglie rocciose.
L’escursione “classica” parte dal parcheggio di Laval, nella Haute Vallée, ma nella stagione estiva vengono poste alcune limitazione per ridurre il più possibile il traffico a motore e preservare l’ambiente (parcheggio a pagamento al costo di 10€/giorno e navette nei mesi di luglio e agosto). Iniziative che mi trovano pienamente d’accordo: decido di lasciare l’auto più a valle e allungare di qualche chilometro il mio percorso a piedi. Parto così da Fontcouverte e imbocco il facile e piacevole sentiero di fondovalle che si snoda a lato del torrente. L’occasione è perfetta per ammirare le tante fioriture alpine che punteggiano di colori vivaci e accesi i prati. Cammino accompagnata dall’esuberante chiacchiericcio dell’acqua e in poco tempo raggiungo Laval.
La vista si apre sulle splendide punte che circondano l’alta valle, un panorama che mi lascia a bocca aperta ogni volta. Dal parcheggio si prende la stradina sterrata sulla sinistra e si attraversa il Pont du Moutet. Si passa per una zona umida e occorre rimanere sempre sulla traccia di sentiero per non degradarla (e ritrovarsi con le scarpe zuppe). Da qui inizia la salita vera e propria.
Il sentiero per il Lac des Béraudes, sempre ben visibile, si inerpica per la montagna, dapprima attraversando un bellissimo bosco di larici e poi su praterie alpine. La pendenza è costante e sempre impegnativa, ma la vista ripaga della fatica: sulla destra, ad accompagnarmi lungo il percorso, il massiccio dei Cerces e la Main de Crépin, così chiamata perché ha la forma di una gigantesca mano guardando da nord-est. Paul Helbronner, alpinista e geodeta francese, le diede l’evocativo nome di Main du Diable, Mano del Diavolo. In qualunque modo la vogliate chiamare, questi torrioni di calcare dolomitico sono senza dubbio uno dei più bei paesaggi della Valle della Clarée e, oserei, delle Alpi.
Man mano che si sale ecco che si trovano i rododendri, in questo periodo dell’anno in piena fioritura e sempre splendidi. Nell’ultimo tratto la pendenza si fa ancora più sostenuta, ma ben presto raggiungo il lago. Lo spettacolo che mi si apre davanti agli occhi è eccezionale. Il Lac des Béraudes sorge al fondo di un vasto bacino glaciale intagliato nell’imponente massiccio dei Cerces e deve la sua esistenza ad una piccola diga naturale costituita dalla morena frontale del vecchio ghiacciaio, ormai completamente fuso. La presenza di numerosi nevai suggerisce come doveva essere stato un tempo e ne ricordano l’origine, oltre a rendere il paesaggio decisamente suggestivo e magico.
Mi fermo per un pranzo con eccezionale vista lago, poi scendo rapida seguendo lo stesso sentiero di andata, con negli occhi e nel cuore questi luoghi così carichi di bellezza, con il pensiero alle tante escursioni che ancora mi aspettano in questa valle meravigliosa.
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