Monumento simbolo della Regione Piemonte, la Sacra di San Michele sorge sul monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa. Luogo ricco di storia, arte e cultura, l’antica abbazia è dedicata al culto di San Michele e si inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio che collega Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. Meta di numerosi turisti in auto, in moto e in bici, è raggiungibile anche a piedi lungo diversi itinerari. Per la mia escursione alla Sacra di San Michele ho scelto un percorso insolito e forse meno conosciuto, che permette di camminare immersi in fitti boschi di castagni, attraversare borgate nascoste tra le pieghe delle montagne e godere di una prospettiva diversa di questo imponente monumento.
Perfetta per le mezze stagioni, questa escursione ad anello parte dal comune di Chiusa San Michele, dove si imbocca il sentiero 504. Più che un sentiero, è una bella e larga mulattiera storica lastricata in pietra, che sale dolcemente immersa in antichi castagneti. Lungo il cammino è facile ammirare vecchi e nodosi tronchi di castagno che si stagliano maestosi nel bosco, a memoria di una lunga tradizione castanicola qui in valle. Dopo circa un’ora e mezzo di cammino si raggiunge la prima borgata, Bennale, dove troviamo una bella chiesetta dipinta con vivaci colori e la vecchia scuola elementare. Spesso ce lo dimentichiamo, abituati a vivere in città o a fondovalle, ma queste borgate di mezza montagna, così come tante altre sulle nostre Alpi, in passato erano densamente abitate, tanto da avere spesso una scuola.
Da Bennale si imbocca poi un tratto del Sentiero dei Franchi, un tracciato escursionistico lungo 70 km che ripercorre l’ipotetico cammino di avvicinamento dell’esercito di Carlo Magno alle Chiuse assediate dai Longobardi. In poco tempo si raggiunge il bel pianoro di Pian Pomé, che deve il suo nome ai verdi prati e ai meli che in primavera punteggiano di bianco questo luogo. Si prosegue poi verso la terza e ultima borgata, quella di Basinatto, attraversando una bellissima faggeta.
Si raggiunge infine la Sacra di San Michele percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, che ci regala però un bellissimo punto panoramico sull’abbazia. Nel mio sopralluogo, la giornata è stata piuttosto grigia e le nubi la avvolgevano, nascondendola alla vista. Tuttavia, l’atmosfera era carica di suggestioni e la Sacra non era certo meno bella o affascinante. Nelle giornate limpide, invece, dalla cima del monte Pirchiriano si può godere di un ampio panorama sulla Valle di Susa e su Torino.
Dopo una pausa d’obbligo per ammirare la bellezza di questo monumento storico, si scende lungo il sentiero 503. Una piccola deviazione porta alla Cava d’Andrade, ora in disuso ma utilizzata per l’estrazione e la lavorazione della prasinite, usata per i restauri dell’abbazia tra fine ‘800 e inizio ‘900. Ritornata sul sentiero, in poco tempo ritorno in paese, sbucando proprio accanto alla Chiesa di San Pietro Apostolo e chiudendo questa insolita, ma affascinante, escursione alla Sacra di San Michele.
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