Dal 4 al 7 ottobre ho avuto il piacere di partecipare al Cycle Summit 2025, una fiera internazionale dedicata al cicloturismo e al turismo sostenibile.
Dal 2009, il Cycle Summit riunisce ogni anno operatori turistici internazionali, buyer e seller, regioni, enti di promozione e professionisti del settore per condividere idee, stringere collaborazioni e far nascere nuovi progetti. È un evento che si distingue per il suo ritmo “slow”: incontri senza fretta, spazi di confronto autentico, tempo per conoscersi davvero — un “slow-dating” professionale dove la relazione conta più della contrattazione.
Quest’anno, la cornice del Lago di Costanza ha aggiunto un valore speciale. Le sue piste ciclabili — tra cui la celebre ciclovia di 270 km che lo circonda, una delle più amate d’Europa — e il passaggio della EuroVelo 15 hanno reso ogni momento un’occasione per celebrare la bellezza e la forza del viaggio in bicicletta.
Non ero sola in questa esperienza: ho condiviso questa avventura con Alfredo dell’Ostello Casa Conte Rosso di Avigliana e di Viaggi Solidali. Essere presenti come rappresentanti della Bassa Valle di Susa è stato per noi un passo importante, un’occasione per raccontare la nostra terra e ascoltare come il mondo del cicloturismo si sta evolvendo in Europa.

Cycle Summit 2025: tre giorni di scoperta, ascolto e visione condivisa
Il Cycle Summit non è una semplice fiera, ma un’esperienza che si vive in movimento.
La domenica è stata dedicata alla scoperta del territorio che ci ospitava, con un piacevole bike tour lungo le ciclabili tra Dornbirn e Bregenz, attraversando paesaggi in cui natura e architettura dialogano in armonia. Una pedalata collettiva, internazionale e leggera, che ha aperto le giornate successive con lo spirito giusto: quello dell’esplorazione.
Nei due giorni seguenti, ospitati negli storici edifici del Consiglio di Costanza, si è respirata un’atmosfera di connessione e confronto autentico. Ogni incontro — piccolo, raccolto, privo di formalità — è diventato un’occasione per conoscere nuove realtà, ascoltare esperienze, scoprire modi diversi di intendere il cicloturismo. Non si trattava solo di promuovere un territorio o presentare un prodotto, ma di costruire relazioni e immaginare insieme il futuro del viaggio lento.
E poi, naturalmente, ci sono state le chiacchierate nei corridoi, le risate durante i momenti conviviali, i confronti tra colleghi che, più che competere, cercano di crescere insieme. Abbiamo conosciuto tante nuove realtà e persone con visioni affini, e ritrovato amici conosciuti in fiere precedenti e ospitati ad Avigliana nel mese di giugno. Perché in fondo, anche in un contesto professionale, la bicicletta continua a unire più che dividere.
Al rientro, restano la fatica dolce di tre giorni intensi e la consapevolezza di aver vissuto qualcosa che arricchisce. Un bagaglio fatto di contatti, spunti, e soprattutto energie nuove da riportare a casa — nei progetti, nei territori, nelle comunità.

La Bassa Valle di Susa: un territorio da riscoprire
Ogni viaggio serve a guardarsi intorno, ma anche a guardarsi dentro. Partecipare al Cycle Summit è stato un momento prezioso di apprendimento e confronto internazionale: un’occasione per osservare come altre realtà europee stanno investendo nel cicloturismo, nella qualità dei servizi, nella comunicazione dei propri territori.
E inevitabilmente, il pensiero torna alla Bassa Valle di Susa. Un territorio ancora poco conosciuto dal grande pubblico, ma ricco di potenziale. Non è una destinazione turistica affermata, e forse proprio qui, al di là delle sfide oggettive, sta la sua forza: autenticità e spazi veri, esperienze lontane dalle rotte di massa.
Certo, le problematiche non mancano: carenze infrastrutturali, frammentazione, una cultura del turismo sostenibile ancora in costruzione. Ma qualcosa negli ultimi anni sta iniziando a muoversi. Ci sono investimenti importanti, come la realizzazione della Ciclovia Francigena da parte dell’Unione Montana Valle Susa, e ci sono giovani che scelgono di restare, di costruire con coraggio nuove forme di accoglienza e impresa. Un percorso lento, ma in crescita — come ogni buona pedalata in salita.

Guardare lontano per crescere insieme
Il Cycle Summit 2025 è stato più di un evento: è stato un laboratorio di futuro, un luogo dove le idee si contaminano e le esperienze diventano patrimonio comune.
Tornare significa portarsi dietro la voglia di continuare a costruire, di migliorare, di trasformare l’ispirazione in azione. Perché il cicloturismo non è solo un modo per spostarsi: è un linguaggio universale che parla di territorio, comunità e rispetto. E se impariamo a raccontarlo con cura, con passione e con visione, potremo davvero rendere le nostre valli, i nostri paesi, destinazioni di autenticità e di vita vissuta.
Il cambiamento parte da qui: da chi si mette in sella, da chi ci crede, da chi sceglie di guardare lontano senza dimenticare le proprie radici. Un percorso lento, ma in crescita — come ogni buona pedalata in salita.
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