Una delle montagne che intravedo dalle finestre di casa è Costa Fenera. Mi capita spesso di fermarmi ad ammirare quella minuscola porzione di Alpi Graie e ogni volta rimango affascinata dai suoi profili aspri e severi.
L’autunno è la stagione migliore per percorrere quei sentieri, in particolare se si decide di salire dal lato valsusino: si evitano sia il gran caldo sia le immancabili nubi di calore tipiche del periodo estivo. In più, i pendii regalano calde sfumature di giallo e arancione a cui non so davvero resistere.
La mia escursione parte dall’Alpe le Combe, sopra Chianocco, e seguo il sentiero per il Colle delle Coupe. Dapprima attraverso un piccolo bosco di pini, poi proseguo su pendii erbosi e tratti rocciosi, fino ad arrivare ad una piccola caserma, ben visibile anche da lontano.
La giornata è calda e soleggiata, ma dalla pianura salgono man mano le nuvole che presto copriranno tutta la bassa valle.
Continuo a salire lasciandomi le nubi alle spalle e in poco tempo raggiungo il Colle, spartiacque tra la Valle di Susa e la Valle di Viù. Una breve pausa per godermi il panorama sui due lati e scrutare da lontano i profili delle mia amate montagne del Parco Orsierà Rocciavrè, prime fra tutti Punta Cristalliera e la dolce curva del Colle del Vento; poi di nuovo in cammino per proseguire verso Costa Fenera e il Colle della Croce di Ferro.
Il sentiero si inerpica su creste rocciose, in bilico sul confine (o all’incontro) tra due valli. La bellezza di questo tratto è superiore a quella promessa dalla vista dalla mia finestra e mi fermo più volte per contemplare le curve sinuose del crinale e i pinnacoli di roccia che si innalzano, fieri e austeri, su erti versanti erbosi.
Lo sguardo ora si apre sul Monte Palon e sul Rocciamelone, simbolo indiscusso di queste valli e di queste montagne. Raggiungo il Colle di Costa Fenera, da dove si scorge, più in basso, il laghetto del Turlo superiore, poi seguo il sentiero in leggera discesa e infine, dopo una breve risalita, arrivo al Colle della Croce di Ferro.
Qui il vento soffia vivace e trovo riparo accanto ai muri del Rifugio Ravetto. Mi godo i morbidi raggi del sole di inizio autunno, mentre osservo, sotto di me, il mare di nubi estendersi sempre più.
Abbandono il GTA e la vista sulla Valle di Viù, e imbocco il sentiero balcone che mi porterà prima a Balmafol e poi al mio punto di partenza. Qui la traccia di fa meno evidente e devo stare attenta a non perderla. Scendo in un’accogliente conca erbosa, poi risalgo su cenge rocciose. Qui il sentiero si fa più esposto e sovrasta alti canaloni che si tuffano ripidi verso il fondovalle, in un oceano vaporoso e inquieto.
La mia discesa continua e mi immergo tra impalpabili onde di nebbia. Qui non ci sono segni evidenti che tracciano il sentiero, ma per fortuna arrivo senza troppi problemi fino agli alpeggi Balmafol. Da qui, una comoda mulattiera mi porta nuovamente nel bosco e in poco tempo sono alla macchina.
L’itinerario ad anello di Costa Fenera mi ha sorpreso per la bellezza austera e il fascino severo, da percorrere con passo fermo e sicuro e non indicato per chi patisce i tratti esposti o è alle prime armi nell’escursionismo.
L’unica pecca, la mancanza di segni che indichino la traccia da seguire in alcuni punti del sentiero balcone, che in caso di nebbia rende molto difficile (se non impossibile) orientarsi, col rischio di finire dove non si dovrebbe proprio stare. Un piccolo ma importante aiuto per noi camminatori, che amiamo scoprire il mondo con lentezza, un passo alla volta.
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[…] lungo la spettacolare cresta che divide la Valle di Susa dalla Valle di Viù, compiendo una bellissima escursione ad anello partendo da Alpe le Combe e rientrando sul sentiero balcone dal Colle della Croce di Ferro verso […]