Nella ricerca di mete escursionistiche si tende spesso a prediligere le alte quote, i sentieri che portano in alto, tralasciando o dimenticando del tutto quelli di media o bassa montagna, peggio ancora se in piccoli valloni laterali considerati “minori”.
Situato nel Parco Naturale del Colle del Lys, tra la valle di Susa e la Valle di Viù, il Colle Grisoni era a me totalmente sconosciuto. È con piacere, quindi, che mi sono incamminata alla scoperta di storie e paesaggi che meritano di essere ammirati, ascoltati e soprattutto ricordati.
L’itinerario parte da Molar del Lupo e subito si imbocca un sentiero piuttosto ripido. L’ambiente circostante è aspro, selvaggio e soprattutto secco: i segni di una siccità prolungata sono evidenti. A mitigare questa asperità, l’occhio incontra macchie violacee di erica sui pendii e, poco prima di raggiungere il colle, alcune ostinate chiazze di neve.
Pausa d’obbligo al colle Grisoni per soddisfare la fame e la curiosità di saperne un po’ di più del territorio che si sta attraversando. Su queste montagne si svolsero drammatici scontri tra partigiani e nazi-fascisti, ed è possibile percorrere il Sentiero della Resistenza.
Scendendo verso Richiaglio, il sentiero diventa un’antica mulattiera in pietra attraverso un suggestivo bosco di faggi (mentalmente mi appunto di ripercorrerlo in autunno, immagino la meraviglia dei colori). Ed è così che scopro che questa era un’antica via che i cestai di Richiaglio percorrevano per portare le gerle e le gabasse ai mercati delle vallate limitrofe.
In questi luoghi il tempo sembra essersi fermato. Su un ripido pendio, un signore anziano sta sorvegliando insieme al suo fidato cane un piccolo gruppo di capre. Poco oltre, una signora si addentra nel bosco per raccogliere un po’ di legna e farne una fascina. Cartoline di un tempo passato.
L’escursione sta volgendo al termine. Il sentiero ora diventa più stretto, a tratti a picco sul torrente, tra ripidi versanti e severe pietraie dal colore scuro, quasi lavico. Dopo il suggestivo Ponte del Molino, in pietra, riappaiono pendii erbosi che si fanno mano a mano più dolci, per ritornare infine al punto di partenza, Molar del Lupo.
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