Camminare da sole si può.
In questi ultimi mesi ho camminato molto in completa solitudine ed è stata una delle decisioni migliori che io abbia mai preso. Se quella che all’apparenza è stata una scelta quasi “obbligata”, col il tempo è diventato un vero e proprio atto volontario, una necessità dell’animo.
Pormi un obiettivo, iniziare la salita, mettere un piede davanti all’altro, dedicarmi del tempo e confrontarmi con me stessa, lasciare liberi i pensieri, accogliere i limiti per poi superarli poco alla volta e imparare il vero significato della pazienza, della costanza e dalla caparbietà.
In quelle ore solitarie ho incontrato una nuova me stessa, ma soprattutto delle persone meravigliose. Con alcune ho condiviso un tratto di cammino, un pranzo o qualche fugace parola. Alcune invece, sono entrate a far parte della mia vita, ognuna a modo suo, ognuna con le sue preziose peculiarità.
Ho avuto la possibilità di ascoltare tante storie, tutte diverse eppure uguali nella loro profonda umanità. Felici, tristi, di solitudine, di amicizia, di amore, di rinascita.
E quando non sono le persone a raccontarsi, quando sul sentiero non ci sono altre tracce se non le mie, ecco che è la montagna a narrare le sue storie, fatte di colori, suoni, silenzi, profumi, orizzonti.
Camminare da sole, ma soprattutto felici, si può.
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