Ho una vera e propria predilizione per i luoghi ricchi d’acqua. Mi piacciono il suono allegro dei torrenti, le superfici degli specchi d’acqua mosse dal vento, la terra umida e il suo profumo. In estate scelgo spesso destinazioni lacustri per le mie uscite in montagna e ora che la primavera sta finalmente iniziando non potevo farmi mancare un’escursione ai laghi di Sumiana, nelle Valli di Lanzo.
Situati a 1200 metri di altitudine in un vallone laterale che separa Mezzenile da Monti, i laghi di Sumiana sono due piccole perle celesti e cristalline nascosti tra i folti boschi di faggio. La combinazione di ombra e ambienti umidi ha creato le condizioni perfette per il proliferare di anfibi, in particolare rane, che in questo periodo dell’anno sono in piena fase riproduttiva. Essendo da sola sono stata poco invasiva; per chi andasse invece in gruppo, raccomando attenzione e rispetto del luogo, evitando il più più possibile di disturbare gli animali.
Per la mia escursione sono partita da Pessinetto. Dopo aver parcheggiato l’auto, ho attraversato lo Stura e imboccato la mulattiera che sale verso Monti. In questo tratto di salita si alternano sentiero e strada, ma fortunatamente le auto che passano sono davvero poco. Raggiungo Bogliano, una frazione ricca di fontane e dominato dall’Uja di Calcante. Da qui proseguo lungo il sentiero che sale immerso nel bosco ancora spoglio. Sbuco in un verde prato, con una piccola cascina isolata e continuo la mia modesta ascesa fino a raggiungere Monti. Faccio una breve pausa davanti alla Chiesa, dove è affrescata l’Ascensione della Madonna; sul retro dell’edificio c’è un campo da bocce. Il piccolo borgo è deserto, ma la cura con cui è tenuto il campo da bocce mi fa intuire che in estate sia frequentato da diverse persone.
Proseguo superando alcune case in pietra e percorro un sentiero quasi totalmente in piano e molto piacevole. Dopo una prima parte più impegnativa, ora la mia escursione ai laghi di Sumiana sta prendendo una piega decisamente più rilassante. Il sentiero si snoda infatti accanto a un antico royi, un canale di irrigazione per i prati di Monti. Con passo tranquillo, mi immergo nel bosco e ogni tanto sbircio tra i rami per cercare di vedere il panorama su Mezzenile e le montagne di fronte. Arrivo a Fontana Saccona e poco oltre guado il torrente che alimentava il canale. Qui il sentiero si inoltra in un folto bosco di faggi, un tempo zona di carbonai.
In breve tempo sono appena sotto l’Alpe Laiet. I laghi di Sumiana sono appena oltre il rilievo su cui sorge l’alpeggio. Il sentiero principale gli gira attorno, rimanendo sempre molto piacevole anche se la sensazione è quella di non arrivare mai ai laghi. Passo dopo passo, però, ci arrivo. Quasi non me ne accorgo perché ben celati dal bosco. Mi fermo sulla riva del lago più piccolo per il pranzo e godermi il sole primaverile immersa nel silenzio. A farmi compagnia, il fruscio delle foglie mosse da rane saltellanti.
Dopo un. giro di entrambi i laghi, inizio la mia discesa verso Mezzenile. Attraverso numerosi torrenti e il sentiero è un lungo ma facile traverso fino alla Cappella del Giardino, dedicata alla Visitazione di Maria ed Elisabetta e luogo di incontro di numerose generazioni di donne che vivevano tra queste montagne. Da qui prendo la facile strada sterrata e in poco tempo scendo a Mezzenile e poi rientro a Pessinetto, chiudendo così questa bella escursione ad anello.


















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