In questa stagione così avara di precipitazioni e dalle temperature decisamente anomale (o forse segnale di una nuova normalità), apro il 2022 con una escursione invernale a Rocca Patanua per avere l’illusione di essere nel periodo più freddo dell’anno e godermi un po’ di neve.
Partenza prima dell’alba, quando lasciamo l’auto a Prarotto il cielo scuro della notte appena si tinge di un rosso cupo. Da lontano, fra i rami degli alberi, si intravedono le luci della pianura. Nel bosco, il buio ancora fitto è squarciato dalle fredda luce delle nostre frontali. Siamo ospiti, ce lo ricordano il rumore dei nostri passi, la luce proiettata sul terreno.
Man mano che procediamo nel bosco, il cielo indossa tutte le tonalità dell’aurora: rosso intenso, viola, rosa, arancione. Il sentiero che attraversa il bosco di conifere offre alcune aperture dalle quali si può ammirare lo spettacolo. Incantata, rallento, mi fermo, osservo, immersa nel momento presente e in questa magia che si rinnova ogni giorno da millenni.
L’aurora cede il passo all’alba e nel cielo mutano veloci i colori, che ora acquistano i caldi toni del giallo brillante. Raggiunti i vecchi ruderi in pietra dell’Alpe Formica, i raggi del sole inondano i nostri occhi. Una piccola pausa ristoro e si riparte: lasciata alle spalle la pineta, ora camminiamo su pendii prativi e finalmente calpestiamo la prima neve.
Man mano che saliamo, il panorama si apre sempre di più su tutta la Valle di Susa e, in lontananza, la pianura torinese da un lato e le cime francesi dall’altra. Maestoso e imponente come sempre, spicca su tutti il Rocciamelone.
Superati i pendii erbosi, inizia il tratto in cui occorre prestare più attenzione e in cui solitamente, durante le escursioni invernali, si utilizzano i ramponi. Il sentiero si snoda tra suggestivi torrioni di roccia e ripide pendenze non adatte a chi soffre di vertigini, la traccia è ben evidente e non occorre calzare i ramponi.
L’arrivo sulla cima è sempre emozionante, anche quando si ritorna. La foto di rito accanto alla croce, le strette di mano, i sorrisi, un pensiero lasciato sul libro di vetta, lo sguardo che si perde nel panorama circostante.
Durante la discesa incontriamo alcuni escursionisti, fa sempre piacere scambiare qualche parola con chi non si conosce oppure incontrare volti noti e amici che per caso si ritrovano nello stesso posto, scambiarsi opinioni, qualche simpatica battuta, consigli e suggestioni.
Scendiamo veloci, lo stomaco inizia a brontolare: è quasi ora di pranzo e ci aspetta un caldo pasto in piola per concludere degnamente la nostra escursione invernale a Rocca Patanua e, si spera, la nostra prima di tante del nuovo anno.
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