Di recente ho trascorso un paio di giorni a Breil sur Roya, in Francia, nel Dipartimento delle Alpi Marittime. È un piccolo paese situato al centro della valle del fiume Roya, e meta famosa per gli appassionati di escursionismo montano e soprattutto di torrentismo (o canyoning). Le montagne intorno sono infatti costellate di strette ed incantevoli gole percorse da piccoli corsi d’acqua, impossibili da percorrere e ammirare se non con un po’ di coraggio (e fatica) per affrontare questa esperienza “estrema”.
La valle è l’incontro perfetto perfetto tra montagna e mare, che dista poco più di 30 chilometri: la vegetazione è rigogliosa e propria delle Alpi, ma convivono piante e coltivazioni tipicamente mediterranee come gli ulivi. Sono stati giorni immersi nella natura, circondata da profumi, colori e sapori di una terra di confine e di passaggio, in cui convivono e si fondono non solo flora e paesaggi, ma culture, lingue e dialetti, tradizioni, storie.
Ho camminato nel silenzio dei boschi, seguendo sentieri ombreggiati per poi ritrovarmi su terrazze naturali che si aprivano su panorami mozzafiato, rivelandomi nuove prospettive e scorci inaspettati. La luce, mutevole e capricciosa, dipingeva tele impressioniste, e lo sguardo si perdeva nei suoi giochi imprevedibili. Passi lenti, ma avidi di scoprire. L’orecchio teso ad ascoltare il chiacchiericcio dell’acqua nei torrenti, a volte lieve e sommesso, altre impetuoso e squillante.
Una valle forse troppo spesso attraversata distrattamente, eppure imponente, silenziosa e paziente di rivelarsi a chi le presta attenzione.
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