Bizzarro parlare di errori il primo di gennaio.
Il rituale consolidato esige che si faccia una lista accurata di tutti i buoni propositi, molti dei quali non vedranno nemmeno la fine del mese. Eppure ci piace caricare di aspettative più o meno realistiche i mesi a venire, addossarci un bel carico sulle spalle e… via! La corsa ha inizio. Ci piace sognare, perché non farlo in grande almeno una volta l’anno?
No, non sono i buoni propositi l’errore fatale.
Errore fatale è ogni decisione apparentemente sbagliata, anche la più piccola e insignificante. Scegliamo una direzione, e poi passiamo giorni, mesi, anni, a chiederci come sarebbe stato se ne avessimo presa una diversa. Chi lo può sapere? E poi davvero saremmo state persone diverse, più felici?
Il mio errore fatale è rappresentato da questa fotografia scattata in analogico quasi due anni fa*. Scelta sbagliata di tempo di esposizione. Un errore fatale a cui non c’è possibilità di rimedio. Eppure, nel suo essere non corretta, è una fotografia che mi affascina, e che mi riporta con la mente a un istante di perfezione.
In una società che non ammette difetti o imperfezioni, vite mediocri, o peggio ancora fallimenti, io voglio celebrare gli errori. Sono parte di noi, e ci definiscono come persone, così come le scelte giuste. Siamo esseri fallibili, ma non per questo meno interessanti o affascinanti. Permetterci ci sbagliare è un atto rivoluzionario nella sua semplicità, e perché no, banalità.
Gli errori ci rendono umili, ci ricordano che ci sono ancora così tante cose che non sappiamo, e ci danno l’opportunità di evolvere, imparare, espanderci. Quante scelte sbagliate si sono poi rivelate giuste col tempo. E quanta ansia di etichettare tutto ogni volta, giusto-sbagliato, successo-fallimento, bello-brutto. Abbiamo davvero bisogno di tutte queste categorie così restrittive?
Il mio augurio per l’anno che è appena iniziato è proprio questo: di imparare a celebrare gli errori, e di accettarli come parte di noi. Che sia un anno rivoluzionario, senza etichette, senza inutili paragoni, senza timore del risultato, e soprattutto che sia ricolmo di gioia e libertà.
Felice 2017!
*Scattata con una Leicaflex SL e obiettivo 50mm, su rullino in bianco e nero Kodak TriX 400.
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