Uno dei tanti aspetti positivi di lavorare in autonomia è la possibilità di fare le vacanze in periodi dell’anno meno affollati. Se per qualcuno novembre può sembrare un mese “triste”, devo ammettere che l’ho adorato per partire per un breve viaggio in Provenza e Camargue, due regioni francesi che amo particolarmente.
Chi mi conosce bene lo sa, spesso mi piace scavallare le Alpi e recarmi in Francia anche solo per un giorno, che sia per un’escursione (la mia meta del cuore è senza ombra di dubbio la Vallée de la Clarée, nel brianzonese) o per fare la semplice turista.
Approfittando così della bassa stagione, con il mio compagno abbiamo noleggiato un camper furgonato e siamo partiti per una settimana senza avere un itinerario prestabilito. L’unica certezza era non guidare per troppe ore durante il giorno, prenderci il tempo per riposarci ed esplorare i luoghi che più ci colpivano lungo il tragitto. Insomma, un viaggio lento anche se su quattro ruote.
La prima tappa del nostro viaggio in Provenza e Camargue è stata Savine-le-Lac, nelle Hautes-Alpes. Situata a bordo del grande lago artificiale di Serre-Ponçon, è una meta ambita durante l’estate grazie ai numerosi sport acquatici che vi si possono praticare. Noi siamo arrivati giusto il tempo per goderci un bellissimo tramonto, con le ultime luci del giorno che scivolavano sulla superficie dell’acqua e sulle montagne intorno.
Il giorno seguente ci siamo rimessi in marcia e, superata Gap, abbiamo imboccato piacevoli strade secondarie che ci hanno portato ad attraversare il Parco Naturale Regionale delle Baronnies Provençales, che si estende lungo un bellissimo massiccio montuoso tra i dipartimenti delle Hautes-Alpes e della Drôme, e le suggestive Gorges de l’Aygues. Sul territorio sono disseminati tantissimi piccoli paesi arroccati, così come sono davvero numerosi gli itinerari escursionistici che si possono effettuare all’interno del parco.
Superata la città di Nyons, facciamo una breve sosta a Suze-la-Rousse, poi ci dirigiamo verso Orange e nel pomeriggio raggiungiamo infine Avignone. Qui sostiamo in un comodo campeggio lungo il Rodano e a poche centinaia di metri dal centro storico della città. La giornata è grigia e piove a dirotto, ma non rinunciamo certo ad uscire. Decidiamo di visitare il famoso Palazzo dei Papi, un imponente palazzo gotico che fu la residenza dei sovrani pontefici nel XVI secolo. La fine del percorso di visita prevede la salita alla terrazza panoramica e lì veniamo sorpresi da un tramonto spettacolare: la pioggia ormai è passata ed è comparso il sole, con le ultime soffici nubi che diffondono delicati toni rosati. La pietra chiara con la quale sono costruiti i palazzi e le case si tingono anch’essi di tonalità calde, creando un’atmosfera davvero suggestiva.
Trascorriamo il giorno seguente a Villeneuve-lès-Avignon, cittadina di origine medievale all’incrocio della Provenza e dell’Occitania, dove visitiamo la Torre di Filippo il Bello e il Fort Saint-André, che si erge imponente sopra una collina. Ci concediamo del tempo per camminare tra le strette e tortuose stradine del centro e scoviamo un ottimo ristorante, il Flo’s Restaurant, dall’atmosfera calda e raccolta. Nel pomeriggio, ci concediamo un nuova immersione nell’arte e nella cultura, con una visita al Museo Calvet, il museo delle Belle Arti e di Archeologia di Avignone, e al Museo Angladon, che custodisce la splendida collezione di dipinti e mobili dello stilista Jacques Doucet.
Riprendiamo la strada e, sempre seguendo strade secondarie, ci immergiamo in paesaggi collinari ricoperti di vigneti. Attraversiamo i paesi di Pouzilhac, con un bellissimo castello, e Tavel, dove affermano di produrre il migliore vino rosé della Provenza (dobbiamo ancora comprovarlo!), e ci fermiamo a Uzès, dove passeggiamo placidamente per le sue vie, tra deliziose piazze ed eleganti portici. Unica nota dolente, non riusciamo a visitare il castello ducale.
Il viaggio continua e ci lasciamo alle spalle la Provenza per entrare in Camargue. Una prima tappa ci porta ad Aigues-Mortes, cittadina fortificata nel XIII secolo per volere di Luigi IX e, in seguito, del figlio e successore Filippo. Una visita alle torri e al camminamento di ronda permette di godere di un bellissimo panorama sul territorio circostante e sulle saline.
Da Aigues-Mortes ci spostiamo a Saintes Maries de la Mer, forse la meta più famosa della Camargue, con il profilo della sua chiesa che svetta, massiccia e imponente, a dominare il paesaggio. Mettiamo da parte le nostre immersioni culturali e ci dedichiamo a lunghe camminate all’interno della Riserva nazionale della Camargue: qui possiamo ammirare i numerosi fenicotteri rosa, simbolo della regione insieme a tori e cavalli, e passeggiare tra mare e lagune. Peccato il poco tempo a disposizione perché in questa regione si possono effettuare innumerevoli escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo.
Il nostro viaggio volge alla fine e ritorniamo così verso casa, evitando le autostrade e immergendoci fino all’ultimo istante nei paesaggi che dal mare ci riportano verso le Alpi. Una vacanza che ci ha lasciato con la voglia di tornare ed esplorare nuovi territori, magari con uno zaino in spalla o in sella alla bicicletta.
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