Le nostre montagne custodiscono tra le loro pieghe tante storie. Storie di vita, di lavoro, di povertà, di devozione, di cultura, di lotte e guerre. Ne sono un esempio perfetto i sentieri della memoria di Condove, in Bassa Valle di Susa, una fitta rete di antiche mulattiere che collega tra loro le tante borgate sparse sui pendii soleggiati.
Questi sentieri ci raccontano la storia della numerosa comunità alpina che abitava le 75 borgate dei Comuni di Mocchie e Frassinere, che dal 1936 furono riunite sotto l’amministrazione del Comune di Condove. Tantissime borgate, sorte tra il vallone del Gravio e quello del Sessi per sfruttare l’ottima esposizione al sole. Le persone, di lingua e cultura francoprovenzale, vivevano infatti di agricoltura e allevamento. I prati erano adibiti alla coltivazione dell’avena, della segale, delle patate e del grano, altri erano dedicati al pascolo e alla fienagione; i boschi a quote più basse erano coltivati a castagno, con alberi di noce, alberi da frutto e gelsi per i bachi da seta. Una montagna operosa, difficile da immaginare per noi che oggi camminiamo lungo questi sentieri che ci sembrano quasi abbandonati, come le borgate che si incontrano.
L’escursione parte da Mocchie, dal piazzale panoramico antistante la chiesa parrocchiale. Si imbocca il sentiero che attraversa il rio Puta e si prosegue con pendenza sostenuta fino alle borgate Gagnor, Bigliasco e Campo dell’Alpe. Da qui si abbandona il sentiero principale e si segue un vecchio sentiero che porta a Rocca Grisolo. Una deviazione che permette di alleggerire notevolmente le pendenze del percorso e che si snoda tra dolci saliscendi in splendide faggete e, più in alto, pinete. Lungo questo tratto, immersa nella pineta e poco prima di giungere a Prato del Rio, si incontrano i resti di una fornace che veniva utilizzata per la cottura della calce.
Si sbuca sulla strada per il Colombardo, poco a monte dell’abitato di Prato del Rio, e se ne percorre un breve tratto per poi deviare a sinistra seguendo le indicazioni per il Sacrario dei Martiri della Vaccherezza. In pochi minuti si giunge alla Conca dei Martiri, dove scorre il rio Balmusello che scende dal Vallone dei Caduti: qui troviamo una lapide che ricorda i 16 partigiani della 114a Brigata Garibaldi che il 20 aprile 1945 furono trucidati dalle truppe nazifasciste, pochi giorni prima della Liberazione.
I sentieri della memoria a Condove ci ricordano, purtroppo, anche storie di guerra. Questi sentieri collegano tra loro tutte le sedi dei distaccamenti partigiani e si possono percorrere diversi itinerari, dalle borgate di Bigliasco, Rocca e Prato del Rio fino alle vette dello Sbaron e di Punta Grifone, a oltre 2.000 metri di altezza.
Per il rientro, si può seguire la strada fino a Prato del Rio e poi il sentiero che in poco tempo riporta a Campo dell’Alpe e poi giù fino a Mocchie. E per chiudere l’escursione, consiglio una visita al Museo Valsusino della Resistenza a Condove, che raccoglie testimonianze, documenti e reperti d’epoca. Il museo è visitabile su prenotazione ed è aperto al pubblico durante manifestazioni e celebrazioni.
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