Quando hai troppe cose da fare e a cui pensare, quando ti senti con le pile scariche e nulla sembra mai risolversi, l’unica cosa da fare per recuperare motivazione, energie e ispirazione è dedicare un po’ di tempo a qualcosa che si ama. E così ho fatto ieri sera, indossando gli scarponi e prendendo la macchina fotografica per andare a Punta dell’Orso insieme ad un’amica.
Siamo salite da Villar Focchiardo, dal casotto Fumavecchia, e percorso il sentiero che in circa mezz’ora ci ha portate a Pian dell’Orso e da lì, aggiungendo una manciata di minuti, siamo salite a Punta dell’Orso. Motivi di lavoro, per certo, dato che volevo controllare le condizioni del sentiero nella parte finale per l’escursione di questo sabato, ma soprattutto per motivi personali. Una serata trascorsa nei luoghi di casa, senza pensare troppo, con la voglia di ridere e di tornare a scattare qualche foto per il solo piacere di farlo.
Quale meraviglia ritornare a quelle altezza dopo la pausa dell’inverno, ritornare a riempirmi gli occhi della bellezza di quelle cime legate a tanti ricorsi e che io chiamo casa, che mi hanno fatto scoprire e innamorare della montagna. Per una sera, non c’era il pensiero del lavoro, così come tanti altri pensieri. Ero io, parte di quell’ambiente, immersa nella luce della sera, nel silenzio e nelle risate. E che bello far scoprire un luogo nuovo a un’altra persona, condividerne la sorpresa, la gioia e la soddisfazione.
E pazienza se nel mentre di tutta questa perfezione si è rotta la macchina fotografica, vecchia compagna di tante avventure, escursioni e viaggi. In fondo, al di là del disappunto, non poteva finire il suo tempo in luogo migliore. E così qui pubblico le foto fatte col cellulare e alcune della mia amica, in ordine sparso; e poi l’ultimo scatto, una me sfocata ma immortalata nella felicità più pura di una serata improvvisata.
Come questo post di oggi, sconclusionato e irrispettoso di qualsiasi logica di marketing, a metà tra il diario personale e un resoconto di escursione. Ma a volte ci vuole anche questo, l’imperfezione, il prendere le cose con un po’ più di leggerezza e il godersi il momento presente facendo qualcosa che ci piace.
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