Verrà quest’anno la neve
Matsuo Basho
che insieme a te
contemplai?
In questo inverno capriccioso, così restio a concederci la neve, mi ritrovo spesso a guardare fuori dalla finestra di casa, verso l’alto, verso quelle montagne che così tanto hanno cambiato la mia vita.
Percorro con lo sguardo i loro profili. È lassù che porto i pensieri, li lascio scorrere e scivolare sui pendii, si avvolgono, risalgono e poi si alzano in cielo, al ritmo del vento.
Sfuggiamo la morte per poi ritrovarci lì nel mezzo. Vane illusioni che si spezzano su pietre affilate, che rotolano lungo il versante in ombra, in una folle corsa verso il basso. La gravità reclama le nostre aspirazioni di infinito.
La perdita ci conduce al ricordo. Ci costringe a ricordarci chi siamo veramente, a scendere nei gironi dei sentimenti umani.
Il ricordo, in fondo, è anche il nostro desiderio di superare i confini imposti dalle leggi naturali di nascita e di morte, l’unico modo che abbiamo per risarcire l’anima dell’ingiustizia di quella perdita.
È a queste montagne che affido il mio ricordo. Tra le loro pieghe, riprende vita più e più volte.
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[…] e così decido di proseguire ancora più su, tra le pieghe delle montagne a cui ho affidato il ricordo di una persona cara, fino alla Punta Cristalliera. Dal Vallone del Lago Rosso […]