L’inverno è bello per la neve, per i panorami in bianco e azzurro che si possono ammirare in alta quota ma è anche la stagione perfetta per camminare lungo i tanti sentieri di media montagna. I versanti a solatio, poi, offrono un’ottima esposizione al sole, perfetta per godere del tepore dei suoi raggi. Spesso snobbati, perché solitamente non si raggiunge nessuna cima e non fa così tanto wild (ingenui, non sapete che ravanage incredibili durante i sopralluoghi per trovare certi sentieri nei boschi!), questi percorsi nascondono tuttavia molte piacevoli sorprese. E allora si parte per un’escursione in Bassa Valle di Susa, tra orridi, calanchi e cascate.
Si parte da Chianocco e fin da subito si entra nella Riserva naturale speciale dell’Orrido, un’area protetta istituita nel 1980 per tutelare l’unica stazione spontanea di leccio in tutto il Piemonte. Insieme al vicino Orrido di Foresto, dove è presente anche una splendida via ferrata, fa parte del SIC Oasi xerotermiche della Val di Susa. Il versante sulla sinistra orografica della Dora Riparia, infatti, presenta un microclima del tutto particolare rispetto al resto della valle, con temperature decisamente miti in inverno e molto arido e caldo in estate, che ha permesso la vita di diverse piante tipiche del clima mediterraneo.
Imboccando il sentiero del leccio, giungiamo subito a un punto panoramico che si affaccia sull’orrido. Da quassù si rimane impressionati di fronte al lavoro di scavo dell’acqua del torrente Prebèc, che nel corso del tempo hanno eroso le pareti di roccia carbonatica tipica di questa porzione di valle. Proseguiamo lungo il sentiero, per poi scendere in basso, attraversare il torrente e risalire verso la borgata Molè. Anche qui troviamo scoscesi fenomeni erosivi generati dallo scorrere dell’acqua su depositi morenici: sono i “chouqué“, calanchi dalla caratteristica forma piramidale.
L’itinerario continua scendendo verso il Molino Bicera, per poi attraversare nuovamente il rio e risalire verso Madonna dei Campi e Pavaglione, ottimo punto panoramico dove effettuare una gradevole pausa. Da qui ci immergiamo nel bosco, sempre affascinante anche in inverno, e scendiamo nel vallone del Rio Pissaglio, dove incontriamo l’omonima cascata. La nostra escursione in Bassa Valle di Susa è quasi al termine (il tempo inoltre volge alla pioggia), ma ci resta ancora un bel punto panoramico su Bruzolo (dove si trova una panchina gigante di colore rosso fuoco). Proseguendo infine su una facile e piacevole strada secondaria ritorniamo a Chianocco e alle nostre auto.
Una camminata all’apparenza semplice (alla fine abbiamo messo negli scarponi poco più 700 m di dislivello), ma che permette di scoprire alcuni dei tanti beni naturalistici della valle. Tra le note positive, oltre all’ottima esposizione al sole, i sentieri sono sempre ben visibili e segnalati; in più, per chi volesse allungare o accorciare, è possibile trovare numerose varianti, rendendo ogni escursione in questa zona sempre diversa.
Un motivo in più per fermarsi in Bassa Valle di Susa, troppo spesso considerata “terra di passaggio” verso l’alta valle o la vicina Francia. Oltre al suo passato (e, in misura contenuta, presente) industriale, ben visibile nelle infrastrutture che costellano il fondovalle, troviamo una miriade di tesori più o meno nascosti, tra natura, storia e cultura.
Leave A Reply