Nel mio zaino non manca mai un libro, da leggere in vetta o nelle pause durante il cammino, per ritrovare la montagna e la natura tra le parole stampate.
Una selezione molto personale di letteratura di montagna, piccoli spunti di lettura in alta quota.
Immaginate di essere in una località di montagna e di camminare tra le rovine di un villaggio sciistico, il pizzicore della polvere nel naso, il rumore dei vetri rotti sotto i vostri piedi, il grigio spento dei muri scrostati. Quello che può sembrare uno scenario distopico, frutto dell’immaginazione di qualche autore o regista cinematografico, è la realtà in molti luoghi sulle nostre Alpi. Ed è così che si apre il libro Assalto alla Alpi di Marco Albino Ferrari.
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Ci sono libri delicati e intimi ma allo stesso tempo freschi, leggeri, anche quando ciò che si racconta è qualcosa di importante, a volte doloroso. Sono libri che sembrano una chiacchierata oppure una lettera, di quelle che si scrivevano una volta agli amici e ai parenti lontani. Il libro di Marco Albino Ferrari lo descriverei proprio così. Mia sconosciuta è tutto questo: intimo, profondo, dalla scrittura piacevole, scorrevole e leggera come l’aria sottile di montagna.
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Si viaggia per visitare e conoscere nuovi luoghi, ammirare monumenti storici e opere d’arte, oppure si può viaggiare per contemplare degli alberi. È quello che ha fatto Zora del Buono, architetto svizzero di origini italiane che vive a Berlino, che per un anno interno ha viaggiato tra Europa e Nord America alla ricerca dei quattordici alberi tra i più meravigliosi del pianeta. L’autrice ci racconta di questo incredibile e inconsueto viaggio in un libro, Vite di alberi straordinari. Viaggio tra tra le piante più antiche del mondo, pubblicato da Aboca Edizioni nel 2020.
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