Il ciclismo è profondamente legato alla montagna, alle grandi salite e alle imprese dei campionissimi compiute durate il Giro d’Italia o il Tour de France, per citare le due competizioni più famose e seguite. Oltre alle corse, si pedata anche in MTB, su percorsi più o meno tecnici, una pratica sempre più diffusa lungo i sentieri di alta quota. Il binomio bicicletta e montagna, però, può avere tante sfumature, a seconda di come si decide di vivere la pedalata.
Possiamo infatti praticare ciclismo come mera attività sportiva oppure ricercare l’adrenalina delle discese su single track, ma chi mi conosce sa che, esattamente come per le escursioni a piedi, anche nell’andare su due ruote preferisco una terza via, che coniughi sport, scoperta e conoscenza.
La bicicletta è un mezzo democratico, non serve spendere un capitale per averne una. Certo, possiamo spendere cifre importanti per avere mezzi di alta gamma, ma non è indispensabile: alla fine, quello che conta davvero sono gambe, fiato e volontà. Mi ricordo, durante il corso di accompagnatore cicloturistico, di aver affrontato tutte le salite in montagna con una mountain bike da 350 euro, non avrà avuto prestazioni eccellenti, ma le gambe e la voglia di farcela mi hanno portata a destinazione ogni volta, e la gioia per avercela fatta era davvero grande.
Ma cosa mi spinge a saltare in sella, pedalare per ore e affrontare le salite? Un po’ è la voglia di vedere fin dove posso arrivare, di alzare un po’ l’asticella ogni volta e superare i miei limiti (Alfonsina Strada è per me un’ispirazione); un po’ è la possibilità di attraversare territori a un ritmo che mi permette di scoprirli, osservarli e conoscerli. In bici puoi pedalare al tuo ritmo, puoi fermarti quando vuoi: e allora ecco che entri in un bar per mangiare qualcosa (ah, le crisi di fame!) e ti metti a chiacchierare con le persone del luogo. Puoi scegliere tanti percorsi, ma soprattutto puoi scegliere le strade meno conosciute, le salite meno famose e scoprire borghi e frazioni meravigliose.
Ecco allora che bicicletta e montagna diventa un binomio ancora più potente, perché attraverso le due ruote possiamo andare oltre la solita narrazione delle terre alte, andare alla ricerca e alla scoperta di territori “minori”, capirne potenzialità, ricchezza e criticità, scoprirne le storie. Pedalare, esattamente come camminare, ci permette di avvicinarci e approcciarci ai territori in modo dolce e rispettoso, di coglierne il cuore pulsante, di immergerci nelle atmosfere, nei colori, nei profumi e nei sapori dei luoghi che decidiamo di attraversare.
Con l’arrivo della primavera, la voglia di saltare in sella ritorna più forte che mai. Qualunque tipo di bici abbiamo, qualunque sia il percorso che scegliamo, che sia strada o sentiero, facciamo che sia un modo per sognare e per creare un modo di vivere e frequentare la montagna che sia il più possibile sostenibile per le terre alte, per le persone che lì vivono e anche per noi. In fondo, il ciclismo è un bellissimo viaggio di scoperta.
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