Borgone di Susa, piccolo paese della Bassa Valle di Susa situato sulla sinistra orografica della Dora Riparia, è un comune che racchiude una ricca storia e tradizioni secolari. Come molti territori di bassa e media montagna, è attraversato da una fitta rete di antichi sentieri e mulattiere, tracce di un passato operoso. Con il progressivo abbandono della montagna, la natura ha ripreso il sopravvento, avvolgendoli nel silenzio del bosco. Dal 2019, grazie all’impegno dell’Associazione Pulizia Sentieri Roceja, questi percorsi sono stati recuperati e restituiti alla comunità. Ideali per la bassa stagione, soprattutto in inverno, i sentieri di Borgone offrono un viaggio autentico nella storia e nell’anima di questi luoghi, dove il legame con il passato continua a pulsare.
L’eredità dei picapera
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In passato, Borgone era noto per l’attività dei “picapera”, abili scalpellini che estraevano e lavoravano la pietra locale, trasformandola in macine per mulini. Il lavoro di estrazione e lavorazione della pietra fu una delle principali attività non solo di Borgone, ma anche di altri comuni della zona. Tuttavia qui è possibile ammirare tracce tangibili di questo lavoro, prima fra tutte Ròca Forà: si tratta di una suggestiva cava ormai abbandonata al cui interno si trovano diverse macine da mulino abbozzate nella roccia. Poco al di sopra di Ròca Forà si trova il riparo degli scalpellini, una piccola costruzione a ridosso della parete rocciosa che probabilmente serviva da ricovero per gli operai che estraevano la pietra.
Dalle vigne agli oliveti: la trasformazione del paesaggio
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I sentieri di Borgone ci conducono attraverso un viaggio nella memoria, permettendoci di riscoprire un capitolo affascinante della storia agricola locale. Un tempo, questi versanti rocciosi ospitavano una fiorente coltivazione di viti, che caratterizzava profondamente il paesaggio. I vitigni si arrampicavano sui pendii, modellati con pazienza e fatica dall’uomo attraverso la tecnica dei terrazzamenti, una soluzione ingegnosa per rendere coltivabili anche i terreni più impervi.
Oggi, di quel passato vitivinicolo rimangono solo poche tracce, principalmente a bassa quota, dove qualche raro filare di vite resiste ancora. Tuttavia, la memoria di questa produzione agricola sopravvive nel toponimo Vigne del Roc, che racconta un’epoca in cui la vite di Borgone era una realtà consolidata.
La scelta di coltivare la vite in queste zone non era casuale: l’ottima esposizione al sole e la particolare conformazione del terreno creavano condizioni favorevoli alla crescita delle piante. La roccia, infatti, accumulava calore durante il giorno per poi rilasciarlo lentamente nelle ore notturne, mitigando gli sbalzi di temperatura e offrendo un microclima ideale per la maturazione dell’uva.
Oggi, il paesaggio di Borgone è in evoluzione. Dove un tempo i vigneti dominavano il territorio, ora si stanno affermando gli oliveti, segnando un ritorno a una coltivazione che affonda le sue radici nella storia. La presenza dell’olivo in ambiente montano risale con ogni probabilità all’epoca romana, mentre le prime testimonianze documentate della sua diffusione in Valle di Susa risalgono al Medioevo, grazie alle condizioni favorevoli dell’optimum climaticum, un periodo caratterizzato da temperature più miti.
Con l’inasprirsi del clima nei secoli successivi, gli oliveti scomparvero quasi completamente dal territorio. Tuttavia, negli ultimi decenni, il progressivo riscaldamento globale ha reso gli inverni meno rigidi, creando le condizioni ideali per una graduale reintroduzione dell’olivo. Alcuni appassionati olivicoltori hanno colto questa opportunità, contribuendo alla rinascita di questa coltura nel territorio.
Oggi, a Borgone, spiccano due realtà significative: l’Oliveto Rossetto, noto per la produzione di un eccellente olio extravergine di oliva, e l’oliveto sperimentale di Sergio Enrietta, che ha riportato alla luce antiche ceppaie e condotto approfondite indagini genetiche. Tra le varietà identificate figura l’Aglandau, una cultivar francese particolarmente resistente, capace di prosperare anche oltre gli 800 metri di altitudine, dimostrando così il potenziale della Valle di Susa per la produzione olivicola.
I sentieri di Borgone: un territorio da scoprire
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Per gli appassionati di escursionismo, Borgone offre itinerari che uniscono bellezze naturali e testimonianze storiche. I numerosi sentieri consentono di creare numerosi itinerari diversi, sia a seconda delle tematiche che si desiderano scoprire e approfondire, sia a seconda del livello di allenamento e preparazione fisica. È inoltre possibile scaricare gratuitamente la mappa escursionistica del comune di Borgone realizzata da Fraternali Editore.
L’invito è quello di essere curiosi, calzare gli scarponi e andare alla scoperta di un territorio ricco di fascino e storie.
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